Human Feel – Firenze, 24 novembre 2017

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Human Feel

Sala Vanni, Firenze  24 novembre 2017

Human Feel ha chiuso la prima edizione di A Jazz Supreme, realizzata dal Musicus Concentus sotto la direzione artistica di Simone Graziano  e Fernando Fanutti. Fondato nel 1987 da Jim Black, Chris Speed e Andrew D’Angelo, con il successivo ingresso di Kurt Rosenwinkel nel 1990 il gruppo ha assunto l’assetto attuale, arricchendosi con il tempo delle esperienze maturate in svariati contesti dai suoi componenti, ognuno dei quali ha indubbiamente portato il proprio contributo ai nuovi indirizzi del jazz.

Nella sua anomala composizione il quartetto possiede un’identità fortemente caratterizzata e una poetica unitaria, ben definita, pur nella diversità delle sue declinazioni. Se da un lato il fulcro è costituito dalle scansioni sferzanti di Black, a tratti disarticolate ad arte, dall’altro il respiro vitale è garantito dalla dialettica serrata tra il contralto di D’Angelo e il tenore di Speed. I due infatti intessono un fitto dialogo fatto di unisoni, contrappunti e fraseggi intrecciati, producendo impasti timbrici che in certi frangenti fondono addirittura le voci dei rispettivi strumenti in un unicum sonoro. Negli spazi che si ritagliano, Speed mette in mostra il consueto fraseggio asciutto, mentre D’Angelo dà sfogo a un eloquio sanguigno, denso di blues, in cui emergono affinità con Tim Berne e Marty Ehrlich, oltre a – com’è logico desumere – radici risalenti a Julius Hemphill.

Chris Speed - Human Feel a Firenze
Chris Speed – Human Feel a Firenze

In questo contesto la chitarra di Rosenwinkel assume necessariamente una funzione intelligentemente subordinata (ma non certo secondaria), rinunciando così al ruolo solistico per assolvere piuttosto a compiti di cucitura ritmico-armonica e limitarsi ad aggiungere colori. Ciò contribuisce ad accrescere la coralità delle esecuzioni, tratto distintivo e prioritario della cifra del gruppo, all’interno della quale – se proprio si deve muovere un appunto – sarebbe auspicabile una più ampia gamma di dinamiche proprio da parte di Black. Vasto e variegato, ma viatico per una poetica omogenea, lo spettro di riferimenti. Tra i principali, l’eredità di Ornette Coleman nel canto congiunto delle ance; il ricorso a strutture modulari, tipico di Tim Berne; una certa adesione all’estetica post rock, già presente nel gruppo AlasNoAxis di Black; un gusto vagamente minimalista nella creazione di fasce iterative.

Un concerto di rara intensità, degna conclusione di una rassegna che aveva ospitato nell’ordine il trio di Gianluca Petrella, Claudia Quintet, Reinier Bass & Ben van Gelder, Rob Mazurek con Jeff Parker, il sestetto di Francesco Ponticelli, facendo registrare un significativo incremento di interesse e presenze di un pubblico soggetto a un progressivo ricambio generazionale.

Enzo Boddi

Andrew D'Angelo - Human Feel a Firenze
Andrew D’Angelo – Human Feel a Firenze
Human Feel sul palco a Firenze per Musicus Concentus 2017
Human Feel sul palco a Firenze per Musicus Concentus 2017