«The Best of John Williams» dal vivo in Italia

Le grandi colonne sonore del maestro di Hollywood nei teatri italiani

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Chissà se il ventiquattrenne John Towner, quando nell’ottobre del 1956 fece il suo esordio discografico come pianista di jazz per l’etichetta Kapp, avrebbe mai pensato di diventare nei decenni successivi uno dei più importanti e famosi compositori di colonne sonore nella storia del cinema. Probabilmente sì, perché la carriera dell’oggi novantenne John Williams (Towner è il suo secondo nome) è sempre stata impostata, fin dall’inizio, sui parametri dello studio intenso e di una profonda applicazione professionale.

Nato a New York nel 1932 da un padre batterista nell’allora celebre quintetto di Raymond Scott, Williams ha difatti studiato con maestri di livello assoluto: composizione con Mario Castelnuovo-Tedesco e pianoforte con Rosina Lhévinne, scelte che già potevano lasciar intuire la volontà di fornirsi di una preparazione assolutamente inattaccabile. Ma fu il suo trasferimento a Los Angeles a spingerlo a lavorare nell’industria cinematografica, offrendogli l’opportunità di imparare di prima mano dai grandi maestri del genere: Bernard Herrmann, Franz Waxman, Henry Mancini, Jerry Goldsmith, Elmer Bernstein, tanto che quando nel 1967 ricevette la sua prima nomination agli Oscar per la colonna sonora del film di Mark Robson La valle delle bambole, pellicola di clamoroso successo, nessuno tra gli «addetti ai lavori» si stupì più di tanto: tutti erano certi che quel giovanotto – già in possesso di una significativa esperienza per una rilevante quantità di programmi e serie TV – avesse le carte in regola per imporsi ai più alti livelli.

Matthias Kendlinger Musikhalle Hamburg

E i più alti livelli della professione sono quelli che John Williams – a tutt’oggi vincitore di ben cinque Oscar – riuscì a raggiungere di lì a non molto, grazie alle musiche per film di smisurato successo popolare come L’inferno di cristallo, Lo squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo, la saga di Star Wars fin da Guerre stellari, L’Impero colpisce ancora, I predatori dell’arca perduta e altri della serie di Indiana Jones, E.T. l’Extra-Terrestre, Jurassic Park, Schindler’s List, tre pellicole della serie dedicata a Harry Potter e così via.

È da questo immenso repertorio, quindi, che attinge il programma di The Very Best Of John Williams, evento concertistico durante il quale un’orchestra di 70 elementi, la K&K Philharmonic diretta da Matthias Georg Kendlinger, farà ascoltare al pubblico italiano – nelle sei date che toccheranno Firenze, Milano, Torino, Brescia, Bologna e Padova – quello che davvero si può definire «il meglio» del grande compositore newyorkese. Fondata da Kendlinger nel 2002, la K&K Philharmonic si è esibita nelle principali sale da concerto europee, come il KKL Luzern, il Musikverein a Vienna e l’Elbphilharmonie Hamburg, nonché a Berlino, Copenaghen, Oslo e Stoccolma; ed è stata definita la migliore orchestra itinerante d’Europa, con oltre cento concerti all’anno tenuti in venti Paesi e un pubblico che ha ormai raggiunto due milioni di presenze.

La parte italiana del tour inizierà sabato 15 ottobre al Teatro Verdi di Firenze, per poi proseguire domenica 16 al Teatro Dal Verme di Milano, lunedì 17 al Teatro Colosseo di Torino, martedì 18 al Gran Teatro Morato di Brescia e mercoledì 19 al Teatro Europauditorium di Bologna, concludendosi infine giovedì 20 ottobre al Gran Teatro Geox di Padova.

Franco Vailati