AUTORE
Tim Berne’s Snakeoil
TITOLO DEL DISCHI
«Incidentals»
ETICHETTA
ECM
Il solito disco del solito Tim Berne’s Snakeoil, si dirà. E non si sarà neanche troppo lontani dal vero. Ma qual è il livello medio della produzione del sassofonista di Syracuse? Uno dei più alti della discografia jazzistica dell’ultimo trentennio, indiscutibilmente. Per cui il solito disco del solito Tim Berne’s Snakeoil è comunque un disco coi controfiocchi. Questo «Incidentals», secondogenito di Snakeoil allargato a quintetto con l’ingresso della chitarra (ma stesse date di «You’ve Been Watching Me», uscito due anni or sono), non fa eccezione. La chitarra, appunto: è oggi lo strumento maneggiato da Ryan Ferreira (e qui, in segmenti del primo e terzo brano, da David Torn), la voce più prossima al sax alto di Berne (come sempre autore di tutti i temi, nella fattispecie cinque, svarianti dai sette ai ventisei minuti), laddove i clarinetti di Noriega ne incarnano l’ideale alter ego, generalmente entrando in gioco allorché il contralto ne esce.
Le geometrie sono quelle consuete: dense, cariche, angolose, spesso sovraffollate, con periodiche fluidificazioni (o prosciugamenti), in cui, appunto, è di regola Noriega a guadagnar campo. E il piano di Mitchell, non poco impegnato anche sul versante elettronico, e la batteria di Smith, che quando passa al vibrafono contribuisce generalmente a impreziosire l’aria in modo decisivo, fanno come sempre la loro parte. Perché come e più che mai nel contrasto e nella contemporanea sinergia tra le varie voci si gioca la partita di un album, e quindi di una musica, mobile, zigzagante, anche aggrovigliata, ritorta su se stessa, spesso inafferrabile. Una musica che quando, per una volta, credi di averla finalmente acchiappata è già altrove. Inesorabilmente.
Bazzurro
DISTRIBUTORE
Ducale
FORMAZIONE
Tim Berne (alto), Oscar Noriega (cl., cl. b.), Matt Mitchell (p., elettr.), Ryan Ferreira (chit.), Ches Smith (batt., vib., perc.); agg. David Torn (chit.).
DATA REGISTRAZIONE
Rhinebeck, dicembre 2014