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John Coltrane & Eric Dolphy at the Village Gate

BRANFORD MARSALIS Alla morte di John Coltrane, un medico chiamato Cuthbert Simpkins sospese la sua attività professionale, saltò in macchina, raggiunse New York e si mise a intervistare musicisti e altri membri della comunità jazzistica cittadina, poi scrisse un libro su di lui. I nastri di quelle interviste sono oggi custoditi nella biblioteca della Duke University e io li ho potuti ascoltare, compreso uno in cui Ornette Coleman racconta a Simpkins della volta in cui Coltrane gli aveva detto di aver capito che, se voleva spingersi più in là, doveva smettere di suonare gli standard in quanto la sua mente era ormai bloccata su un certo modo di interpretarli. Più o meno questo vale per tutti, perché se io dovessi salire sul palco e suonare You Don’t Know What Love Is finirei per farla alla maniera di Sonny Rollins, con In a Mellow Tone mi rifarei a Ben Webster, e […]

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