Mort Garson e il moog: capelli e parrucchini

Edizione estiva per la nostra rubrica di follie assortite; un viaggio nei «nuovi suoni» della strana invenzione dell’ingegner Moog, tra compositori calvi e jazzisti in incognito

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Quando Hair esordì il 17 ottobre 1967, al Public Theater dell’East Village newyorkese, non fu accolto da critiche completamente benevole. Un po’ di pubblico riuscì comunque a catturarlo, e tanto gli bastò per ottenere finanziamenti sufficienti a traslocare a Broadway. Qui ebbe una nuova «prima» il 29 aprile 1968 e fece il botto. Di colpo la storia di quegli hippies abbigliati con l’intero catalogo della controcultura, all’ombra del conflitto in Vietnam e della rivoluzione sessuale, divenne uno spettacolo di successo e altrettanta fama si conquistarono le musiche scritte da Galt McDermot su testi di James Rado e Gerome Ragni. Come pani e pesci, anche brani come Aquarius, Good Morning Starshine, I Got Life, Let the Sunshine In iniziarono a moltiplicarsi in versioni d’ogni genere e taglio.  Su quel tesoretto si lanciò anche Mort Garson, un canadese classe 1924 trasferitosi da ragazzino a New York per studiare musica alla Juilliard School, […]

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