Magoni e Fresu su Doris Day – Crossroads – Forlì, 1 maggio

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Petra magoni
Magoni – Fresu su Doris Day, Crossroads - Forlì, 1 maggio

Magoni – Fresu su Doris Day – Crossroads – Forlì, 1 maggio

Al Teatro Diego Fabbri di Forlì un trascinante omaggio a Doris Day da parte di Petra Magoni e Paolo Fresu attorniati dalla Italian Jazz Orchestra.

Oltre che per l’estensione territoriale e temporale, Crossroads (che si è aperto il 24 febbraio a Casalgrande in provincia di Reggio Emilia e si concluderà a Correggio l’1 giugno) è caratterizzato tutto sommato da una certa ortodossia jazzistica, di cui cerca però di sondare la vitale pluralità delle espressioni attuali.

petra magoni

La manifestazione emiliano-romagnola costituisce anche una sorta di laboratorio per gli esponenti della cosiddetta “Linea italiana del jazz”, chiamati a misurarsi con progetti nuovi e produzioni originali. Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Fabrizio Bosso sono gli artisti che più di altri sono stati invitati a esibirsi in varie serate e in combinazioni sempre diverse. Ma, sotto il profilo stilistico e comunicativo che abbiamo preso in considerazione, è soprattutto su alcuni progetti trasversali e insoliti che è il caso di puntare l’attenzione. A Imola, fra luci e ombre, si è sviluppato l’omaggio a De André da parte di Cristina Donà attorniata da una vera all star del jazz italiano, mentre a Russi (Ravenna) la presenza di Enrico Rava ha portato una marcia in più a “Around Gershwin” messo a punto dal trio Giovanni Tommaso – Marcotulli – Paternesi.

A tale proposito, un particolare interesse ha rivestito la produzione originale che a Forlì ha reso omaggio a Doris Day, che un mese fa ha compiuto 96 anni. Nello spettacolo multimediale Que sera, sera la motivata e ben organizzata Italian Jazz Orchestra (un organico jazz affiancato da una sezione d’archi), sotto la direzione di Fabio Petretti si è messa al servizio di due interpreti d’eccezione: Petra Magoni e Paolo Fresu. Un peso rilevante hanno avuto gli arrangiamenti a firma di Massimo Morganti, Michele Francesconi e dello stesso Petretti, che hanno trattato una selezione di canzoni famosissime con brio, grande swing e a tratti qualche coraggiosa distorsione armonica. In un paio di episodi Petretti ha inserito i suoi notevoli interventi al tenore al fianco dei due ospiti.

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Per tutto il tempo del concerto inoltre sullo sfondo dietro ai musicisti scorrevano immagini dell’attrice e spezzoni tratti dai suoi film. In alcuni momenti si è verificata volutamente una sincronia inaspettata fra i ritmi della musica o le movenze della cantante e le coreografie, le azioni, le scene proiettate sullo schermo.

La cantante e il trombettista hanno accettato la sfida e da par loro hanno dato interpretazioni trascinanti. La scatenata Magoni ha tenuto la scena da vera prima donna, dando corpo e anima a un campionario infinito di trasformismi vocali. Fresu, per quanto abbia forzato la sua notevole tecnica alla tromba e al flicorno, ha garantito una qualità jazzistica fatta di una pronuncia dinamica e pastosa al tempo stesso, di un timing corroborante. Se la Magoni è capace di tradurre qualsiasi repertorio e riferimento nel proprio linguaggio, in modulazioni sfrenate che appartengono solo a lei, la stessa cosa si può dire di Fresu, in grado di affrontare qualsiasi collaborazione e progetto secondo un mondo espressivo e poetico del tutto personali. E tutto questo, meravigliosa prerogativa del jazz, si realizza con poche ore di prove d’assieme con l’intero organico orchestrale!    

Libero Farnè

Foto di Luigi Pretolani

 

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Magoni – Fresu –
Crossroads – Forlì, 1 maggio