In edicola Musica Jazz di ottobre 2018

Il magazine con le anticipazioni delle rubriche e degli articoli. La cover story, il dossier, le interviste, le recensioni e l'esclusivo CD allegato

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IN EDICOLA MUSICA JAZZ DI OTTOBRE
n. 815


Musica Jazz ottobre 2018

 

COVER STORY
Wayne Shorter
Emanon
Il ritorno del supereroe: a cinque anni da «Without A Net» Wayne Shorter torna con un lavoro complesso e stratificato, punto d’arrivo di una carriera in controtendenza.

«Poteva restare schiacciato tra Rollins e Coltrane, ma il sassofonista di Newark ha saputo filtrare con abilità queste ingombranti influenze.»

«Tra arte e mercato: la “Trilogia Elettrica”. Dopo quasi dieci anni, torniamo a parlare dei tre album Columbia registrati da Wayne Shorter tra il 1985 e il 1987: opere singolari e spesso trascurate.»

Wayne Shorter - cover story

CD ALLEGATO
The Gerald Wilson Big Band
«Milestones»
Nel giugno 1986, a Verona, Gerald Wilson, all’epoca quasi ottantenne ma ancora attivissimo, tenne gli unici due concerti italiani della sua lunga carriera. Riportiamo l’intervista dell’epoca, mentre nel cd allegato potete trovare un’antologia della sua musica.

«Sono stato e sono ancora molto attratto dal folklore spagnolo e messicano perchè mia moglie è messicana. Nella mia musica sono confluiti vari elementi dal folklore di quei Paesi, che è poi legato anche al mondo delle corride.»

The-Gerald-Wilson-Big-Band-Milestones-MJCDACQUISTA ORA

CD COLLATERALE
Aretha Franklin
«196o-1963 The Jazz Years»
È sempre disponibile in edicola a soli 6,90 euro anche il cd collaterale di di Musica Jazz: Aretha Franklin, una grande voce del Novecento, con un registro pienamente gospel, abrasivo e sferzante, e uno di più urbana sofisticazione, e riesce a passare dal secondo al primo nello spazio d’una sola sillaba.

Aretha Franklin CD

DA NON PERDERE
Renée Rosnes
Claudio Fasoli
Supersonic
Rosalia De Sousa
Melody Gardot
Lydian Sound Orchestra
Bruno Calvo
Baldo Martìnez
Dick Oatts
James Senese & Napoli Centrale

A CASA DI…
Caroline Davis
Tra i volti più significativi del nuovo jazz, l’ancor giovane sassofonista e, soprattutto, compositrice ha un background di tutto rispetto. E si sente.

LI SALVI CHI PUO’
Mike Westbrook e William Blake
Fin dal 1971 il pianista di High Wycombe insegue il fantasma del visionario poeta, pittore e incisore. La caccia continua ancora: qui raccontiamo l’inizio.

LA FOTONOTIZIA
Are you hep to the jive?
Fine giugno 1988. L’ottantunenne Cab Calloway si esibisce con la sua big band (chiamata «Hi-De-Ho Orchestra») all’Estival Jazz di Lugano.

DOSSIER
Johnny Hodges
Duke Ellington lo presentava puntualmente, ai concerti, come «l’altosassofonista numero uno del jazz», e anche se, con l’avvento di Charlie Parker, il titolo parve passar di mano, Hodges restò sempre lassù, ai vertici,
a contendere a chiunque il primato, fedele a sé stesso, sordo a ogni sorta di compromesso, indifferente a possibili aggiornamenti o allineamenti eppure conscio di rappresentare, nel jazz, un caso non soltanto unico ma anomalo.

«Sidney Bechet – ricordava – venne a Boston con uno spettacolo denominato Jimmy Cooper’s Black And White Burlesque Show. Andai a trovarlo nel camerino del teatro, tenendo sottobraccio il mio sassofono avvolto in un asciugamano di spugna. Mi chiese di suonarlo, cosa che feci là, nel camerino. Due o tre anni più tardi suonai al suo fianco e, alla fine, lui mi regalò un sax soprano: lo posseggo ancora.»

Johnny Hodges

INTERVISTA
Maurizio Giammarco Syncotribe
Uno dei più importanti sassofonisti italiani, oltre che compositore di gran pregio ha anche le idee molto chiare sulla musica dei giganti del suo strumento, da Sonny Rollins a Wayne Shorter.

«In questo progetto esploro le affinità timbriche di organo e sax, strumenti entrambi in grado di sostenere il suono. Quindi penso all’organo prima di tutto come a un altro fiato, anche se in realtà, lo sappiamo, può fare molto di più. Poi mi interessa esplorare l’essenziale, con una formazione tascabile che è anche più gestibile. Quando gli strumenti a disposizione sono ridotti al minimo, è come se aumentasse il peso specifico di ogni singola nota.»

Maurizio Giammarco Syncotribe

JAZZ BOOKS
Geoff Dyer
La prima volta che ho iniziato a leggere Natura morta con custodia di sax, il libro di Geoff Dyer, mi sono da subito immerso in un mondo di emozioni che hanno segnato un punto importante all’interno delle mie letture preferite.

Geoff Dyer

JAZZ PEOPLE
Thomas De Pourquery
«Volevo trattare le composizioni di Sun Ra come si trattano gli standard, le canzoni di George Gershwin o Cole Porter, che, tra l’altro, Sun Ra conosceva bene. La differenza tra Broadway, gli standard e le composizioni di Sun Ra è che quest’ultime sono territori molto poco battuti.»

Thomas De Pourquery


INTERVISTA
Antonio Marangolo
«Partiamo dal presupposto che io, nei miei gruppi, armonia in senso classico non ne voglio sentire, come Ornette. Quindi chitarre e pianoforti in genere li evito. Le gabbie armoniche del jazz tradizionale mi soffocano.
Una quarantina di standard li conosco bene, però non li suono: voglio essere libero.»
Antonio Marangolo
LATIN
Dafnis Prieto
Prosegue e si conclude la nostra lunga conversazione iniziata nel numero di settembre con uno dei più importanti batteristi dei nostri giorni, autore di un recente disco per big band che sta facendo molto parlare di sé e ospita Henry Threadgill e Steve Coleman.

Dafnis Prieto


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CIRCUS


Onyx circus cover

MILLENNIUM JAZZ
Onix Collective

Lower East Suite Part Three
«Vogliamo dare a chi ci ascolta uno spaccato della zona in cui viviamo oggi, downtown Manhattan: una
sorta di messaggio in bottiglia che trasmetta l’atmosfera che si respira ogni giorno».

Onyx Collective

MOON IN JUNE
Soft Machine
Una macchina 5.0
Pubblicato dalla Moonjune (distr. IRD), «Hidden Details», il nuovo album dei Soft Machine, vede all’opera tre veterani come John Etheridge, Roy Babbington e John Marshall, più il sassofonista Theo Travis.

Soft Machine

 TROPICÀLIA
Luedji Luna
Il primo disco della giovane cantante di Salvador de Bahia è una prova di grande personalità, è un manifesto trasversale in cui temi come il senso di appartenenza, il femminismo, il riconoscimento e la rivalorizzazione della cultura nera si rivelano punti fondamentali.

Luedji Luna

BLACK & BLUE 
«His Eye Is On The Sparrow»
Come molti grandi standard religiosi, il celebre inno ha conservato un fascino profondo all’interno tanto della chiesa bianca che di quella nera.

His Eye Is On The Sparrow

CHANSON(G)S
Joan Baez
Con un ultimo tour in giro per il mondo (quattro date in Italia) Joan Baez ha salutato il suo pubblico.

Joan Baez

 

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TIME OUT
Ottobre 2018: i concerti del mese

CODA
Washington DC Jazz Festival
Il festival che si tiene nella capitale federale ha visto sugli scudi, tra molti concerti di notevole interesse (e altri meno), il quartetto del trombettista Fabrizio Bosso.