Nasce G.A.I.A., da Siena a Panama per formare giovani musicisti ambasciatori nel mondo

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G.A.I.A.
All'incontro( in ordine sparso): uno studente del Berklee Global Jazz Institute; il sassofonista Marco Pignataro (Managing Director e docente del BGJI); il pianista Danilo Perez (Artistic Director del BGJI); Patricia Zarate (Executive Director International Panama Jazz Festival); Il contrabbassista Riccardo Del Fra (Responsabile Dipartimento di Jazz del Conservatorio superiore di musica e danza di Parigi); il chitarrista Edoardo Righini (Capo Dipartimento di Jazz e Pop del Conservatorio di Van Amsterdam); Franco Caroni (Direttore artistico Accademia Siena jazz).

In occasione del Panama Jazz Festival oggi 18 gennaio avverrà la presentazione ufficiale, con la firma che ne sancirà la costituzione, dell’associazione internazionale alla quale è stato dato il nome di G.A.I.A. (Global Association for the Interconnective Arts).

L’idea germinale dell’associazione è nata a Siena, nel luglio 2017, durante lo svolgimento dell’International IASJ Jazz Meeting. Franco Caironi, direttore artistico dell’Accademia Siena Jazz creò un primo incontro per presentare al sassofonista Marco Pignataro (Managing Director e docente del Berklee Global Jazz Institute), al chitarrista Edoardo Righini (Capo Dipartimento di Jazz e Pop del Conservatorio di Amsterdam) e al contrabbassista Riccardo Del Fra (Responsabile Dipartimento di Jazz del Conservatorio superiore di musica e danza di Parigi) l’idea di un’associazione di istituzioni dell’alta formazione musicale per promuovere la formazione di giovani musicisti che si proponessero come ambasciatori della collaborazione fra i popoli.

L’idea è subito piaciuta ed è stata sviluppata con l’ulteriore contributo del pianista Danilo Perez (Artistic Director del BGJI) e di sua moglie Patricia Zarate (Executive Director International Panama Jazz Festival).

Con tre brevi domande chiediamo a Franco Caironi di illustrarci più nei dettagli il progetto.

Perché G.A.I.A?
Vedo G.A.I.A. come l’opportunità offerta ad una selezione ristretta di giovani artisti di finalizzare la propria arte musicale e di prendere posizione sociale sui temi della solidarietà e del rispetto della dignità umana, favorendo l’amicizia fra i popoli. Vorrei che gli studenti «gaiani» fossero spinti ad abbracciare una filosofia di vita che li porti a valorizzare non solo quello che gli piace fare o con cui piace misurarsi come la tecnica, la velocità esecutiva e altri parametri competitivi che possono rendere un giovane musicista più sicuro e orgoglioso di se, ma soprattutto apprezzino e ricerchino lo stimolo dell’immaginazione creativa. Perchè si chiedano: Come faccio a esprimere i sentimenti in modo meno automatico affidandomi soprattutto alla tecnica? Come rendo l’idea delle emozioni, come evidenzio concetti come la serenità, il coraggio, la voglia di vivere, il rispetto della vita e delle idee degli altri?  È mai possibile farlo con le note, con i silenzi, con la metrica, con le armonizzazioni, con la melodia che si interseca con le altre funzioni?».  Non sono logicamente sensazioni da realizzare in senso compiuto ma credo sia importante lavorare in quella direzione. È utile porsi il problema di sforzarsi per creare forme sonore riconducibili a certi stati d’animo positivi, di empatia, di convivenza. È necessario aggiungere alla volontà di riuscire a esprimere ciò che abbiamo dentro, la volontà di ricercare suoni che inducano a sensazioni di serenità, di gioia, di solidarietà e al rispetto degli altri. Riuscire a usare la profondità espressiva al servizio della «comunicatività».

Qual’è il manifesto progettuale dell’associazione?
G.A.I.A. deve essere soprattutto il luogo di elaborazione e ricerca di una musica inclusiva, forte, chiara, in sintonia con l’equilibrio dell’universo, con la sicurezza che si possano denunciare gli orrori del mondo pensando positivo. G.A.I.A. deve essere il contributo concreto della musica jazz alla necessità di usare il pensiero positivo come risposta a quello negativo che spesso ci circonda. L’interconnessione con le altre arti performative potrà essere l’arma vincente per perseguire l’obiettivo della costruzione di una società aperta, inclusiva, rispettosa delle diversità, una società progressivamente migliore.

Che ruolo avranno i giovani musicisti Ambasciatori nel mondo?
Daremo ai nostri giovani studenti selezionati l’opportunità di raggiungere un stile nuovo, di essere musicalmente contemporanei. Insegneremo a coltivare una sensibilità sociale che li renda Ambasciatori attivi nel dare la propria testimonianza e il proprio contributo alla sensibilizzazione e risoluzione dei tanti problemi della società di oggi. Spingiamoli verso una visione aperta e inclusiva del mondo musicale che ci circonda, abbracciando l’apertura all’utilizzo di qualsiasi forma musicale che serva a indurre sensazioni, curiosità, riflessioni. Un mondo musicale alla ricerca di interconnessioni con il teatro, la danza, il cinema, la fotografia, la pittura, la poesia, la scultura, il design, il web e a tutte le forme di arte in cui l’empatia sia una necessità espressiva potente e necessaria, per suggerire a tutti di vivere una vita collaborative. Questo aiuterà senz’altro i nostri studenti a essere Ambasciatori di un modo positivo di vivere e vedere la vita. L’obiettivo ambizioso sarà quello di contribuire con la filosofia dei piccoli passi, a costruire una società proiettata verso un mondo di rettitudine, di collaborazione e solidarietà reciproche.

G.A.I.A.
Nella foto da sinistra: uno studente del Berklee Global Jazz Institute; il sassofonista Marco Pignataro (Managing Director e docente del BGJI); il pianista Danilo Perez (Artistic Director del BGJI); Patricia Zarate (Executive Director International Panama Jazz Festival); il contrabbassista John Patitucci, (Docente BGJI); Il contrabbassista Riccardo Del Fra (Responsabile Dipartimento di Jazz del Conservatorio superiore di musica e danza di Parigi); il chitarrista Edoardo Righini (Capo Dipartimento di Jazz e Pop del Conservatorio di Van Amsterdam); Franco Caroni (Direttore artistico Accademia Siena jazz).