AUTORE
Craig Taborn
TITOLO DEL DISCO
«Daylight Ghosts»
ETICHETTA
ECM
Al terzo disco da leader per l’etichetta bavarese (ma copiose sono le collaborazioni, nel medesimo contesto), Taborn cambia ancora assetto (e compagni di viaggio), completando il progressivo allargamento dell’organico – dopo il magnifico esordio solitario del 2011 («Avenging Angel») – e delle possibilità timbriche (rispetto al trio di «Chants», 2013, con Michael Formanek e Gerald Cleaver) e costruendo un quartetto all-stars che rinsalda l’asse con Lightcap, già foriero di risultati eccellenti nei Bigmouth del bassista. L’aggiunta degli altri due compagni di viaggio completa il quadro, con Speed a confermare la propria versatilità, anche attraverso un avveduto e pertinente uso del clarinetto, e King fortemente partecipe di un certo senso di robustezza che innerva la musica, oltre che di aperture riportabili a un sapiente uso dell’elettronica.
Il risultato rimane improntato da una forte caratteristica del leader, ovvero l’inquieta e umbratile capacità di tratteggiare situazioni espressive giammai definite attraverso un unico approccio, tali perciò da donare risultati timbrici, coloristici e di atmosfera sempre diversi, ma con la presenza di un sottotesto ritmico stabile, che spesso si tramuta in un groove solido e incalzante. Del tutto funzionale al progetto la presenza di una cospicua dose di «elettricità», non eccessiva né puramente ornamentale, come assai spesso capita, ma gestita con un certo gusto vintage, capace di restituirla a una dimensione analogica che la rende sempre gradevole.
In conclusione, un disco da ascoltare, che conferma talento e progettualità del pianista. Ancient, The Great Silence e una felice versione di Jamaican Farewell (di Roscoe Mitchell), tra i più riusciti momenti dell’album.
Sandro Cerini
DISTRIBUTORE
Ducale
FORMAZIONE
Chris Speed (ten., cl.), Craig Taborn (p., p. el., tast.), Chris Lightcap (cb, b. el.), Dave King (batt., elettr.).
DATA REGISTRAZIONE
New York, maggio 2016