Wadada Leo Smith «Rosa Parks: Pure Love»

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AUTORE

Wadada Leo Smith

TITOLO DEL DISCO

«Rosa Parks: Pure Love»

ETICHETTA

TUM


Tornato a interessi, quelli per il quartetto d’archi e la composizione «classica», già manifestati in passato (nella collaborazione d’inizio millennio con il Southwest Chamber Music ma anche, per dire, con l’acclamato «Ten Freedom Summers»), Smith non abbandona affatto la caratteristica inclinazione per i temi «civili», continuando la celebrazione già avviata da tempo di icone africano-americane, che nella sua originale visione del mondo diviene fatto di rivendicazione, volto ad affermarne la centralità nel contesto culturale nazionale. La figura prescelta è quella di Rosa Parks, l’attivista che nel 1955, rifiutandosi di cedere il proprio posto sull’autobus a un bianco, diede il via alle attività di lotta conosciute come «boicottaggio di Montgomery», che nell’anno successivo condussero alla sentenza della Corte Suprema sull’incostituzionalità della segregazione sui mezzi di trasporto pubblici dell’Alabama. Del resto Parks aveva già ricevuto omaggio da Smith proprio in «Ten Freedom Summers», ove le era stato dedicato il brano Rosa Parks And The Montgomery Bus Boycott, 381 Days, qui riproposto come Song 1, direttamente riferito alla vicenda e alla durata della protesta. Il trombettista si pone dunque nel solco degli ultimi album, tenendone fermo il focus «politico» e mantenendo alla propria musica, calata stavolta nelle forme dell’oratorio (in sette tracce che contengono quindici parti, tra cui sette canzoni), quel carattere di solennità col quale così spesso, nei tempi recenti, ha voluto marcarla. Le composizioni, risalenti al 2016, presentano così un organico piuttosto strutturato, ricomprendendo tre cantanti, tre trombe aggiunte (idea ricorrente – se è vero che la prima composizione di uno Smith dodicenne fu per tre trombe – e già proposta in «Divine Love», recentemente ristampato) e il RedKoralQuartet, oltre all’elettronica e alla batteria. E ancora, nella musica si calano parti di brani storici dello stesso Smith, di Anthony Braxton, Leroy Jenkins e Steve McCall (cui il disco è dedicato) che col trombettista diedero vita alla Creative Construction Company, in anni ormai lontani. Rispetto alle opere più recenti, questa, che ne preserva l’afflato cameristico, è pervasa da un senso di maggior coralità. Il leader esprime un profondo senso emotivo, riferendo di aver voluto sviluppare «una narrazione filosofica e spirituale relativa alla visione di Rosa Parks», forse in modo non dissimile dalle «emozioni umane fondamentali» di Mark Rothko. La sua voce strumentale si staglia meno netta del consueto sul complesso strumentale, caratterizzato da un’affollata complessità che si segnala soprattutto per la drammaticità dei toni, sovente magmatica (come nel primo brano, Prelude: Journey/Vision Dance/Resistance And Unity). Molto suggestiva è la melodia straniata della Song 1 già citata, con la partecipazione vocale e strumentale di Min Xiao-fen, mentre il brano 5, Change It!/Song 4: The Truth /Song 5: No Fear, segna un momento di notevole impatto. L’impressione è che la complessità delle forme prescelte precluda a Smith l’utilizzo di taluni dei mezzi espressivi prediletti (la spazializzazione, il taglio repentino delle densità – forse troppo timbricamente affini alla voce della sua tromba, che stavolta tende a perdervisi –, il conseguente riempimento dei vuoti con campiture coloristiche, l’«assolo totale»). Un album dunque non facile, neppure all’ascolto, e di certo molto meno aperto a una lettura immediata rispetto ai più recenti, che tuttavia conferma ancora una volta l’assoluta originalità della visione del trombettista e il suo ruolo.

Cerini

[da Musica Jazz, marzo 2019]


DISTRIBUTORE

FORMAZIONE

Wadada Leo Smith, Ted Daniel, Hugh Ragin (tr.), Graham Haynes (corn.), Shalini Vijayan, Mona Tian, Andrew McIntosh, Ashley Walters (viol.), Pheeroan akLaff (batt.), Hardedge (elettr.), Min Xiao-fen (voc., pipa), Karen Parks, Carmina Escobar (voc.).

DATA REGISTRAZIONE

New York, settembre 2016 e maggio 2017

Recensione
Voto globale
rosa-parks-pure-love-wadada-leo-smithAUTORE Wadada Leo Smith TITOLO DEL DISCO «Rosa Parks: Pure Love» ETICHETTA TUM Tornato a interessi, quelli per il quartetto d’archi e la composizione «classica», già manifestati in passato (nella collaborazione d’inizio millennio con il Southwest Chamber Music ma anche, per dire, con l’acclamato «Ten Freedom Summers»), Smith non abbandona...