IN EDICOLA MUSICA JAZZ DI NOVEMBRE
n. 816
COVER STORY
Maceo Parker
It’s all about love
Maceo ha imparato dai migliori. Uno dei primi – e più validi – elementi della band di James Brown, successivamente colonna portante dei Parliament-Funkadelic, dagli anni Novanta in poi è diventato un celebrato solista e bandleader, carriera che aveva in parte già avviato negli anni Settanta con il gruppo Maceo Parker & All The King’s Men.
«Anni fa,ai giornalisti che me lo chiedevano, dicevo che il mio repertorio era un mix fatto da un 2% di jazz e un 98% di funk: penso sia una definizione ancora valida.»
«Molte volte la musica mi esce da sola: è come se il funk fluisse direttamente da me in maniera naturale. Di solito accade quando sto suonando sul palco, quando io o i miei musicisti ce ne usciamo con un riff particolarmente efficace e mi viene voglia di costruirci attorno un brano.»
CD ALLEGATO
John Abercrombie
«Flashback»
Compilato in esclusiva per i nostri lettori, il cd di questo mese presenta tredici brani che coprono gli anni 1975-2011 della carriera di John Abercrombie.
«Una delle più spiccate caratteristiche autoriali di Abercrombie: il consapevole esercizio di una grande libertà espressiva, che pur ponendosi nel solco di un approccio storicizzato, stabilendo un solido legame con il passato e il canone (soprattutto per gli aspetti ritmici, ma non soltanto), sa trascenderlo.»
CD COLLATERALE
Aretha Franklin
«1960-1963 The Jazz Years»
È ancora disponibile in edicola a soli 6,90 euro anche il cd collaterale di di Musica Jazz: Aretha Franklin, una grande voce del Novecento, con un registro pienamente gospel, abrasivo e sferzante, e uno di più urbana sofisticazione, e riesce a passare dal secondo al primo nello spazio d’una sola sillaba.
DA NON PERDERE
Ambrose Akinmusire
Bugge Wesseltoft
Federica Michisanti
Shai Maestro
Claudio Fasoli
JD Allen
Arve Henriksen
Cécile McLorin Salvant
Orrin Evans
Francesco Massaro
Foglianese
Steve Turre
Miguel Zenón
A CASA DI…
Marta Sánchez
Tutta l’originalità della nuova generazione del jazz: la giovane pianista spagnola si è rapidamente imposta sulla difficile scena newyorkese. Un misto di talento e determinazione di cui raccontiamo la storia.
LI SALVI CHI PUO’
Table Of Elements
Dodici quarantacinque giri dedicati, nei primi anni Novanta, a esperimenti chitarristici sui generis: quando ancora i produttori sapevano rischiare.
LA FOTONOTIZIA
Otis Rush
Della formidabile generazione di cantanti- chitarristi blues emersi tra fine anni Cinquanta e primi Sessanta – Freddy King e Magic Sam, Freddy e Fenton Robinson, Johnny Copeland e Albert Collins – è stato il più tormentato ed enigmatico.
DOSSIER
Jack Teagarden
Big T
Giustamente annoverato tra i maggiori trombonisti nella storia del jazz, Jack Teagarden ha esercitato un’influenza determinante sull’evoluzione di questo strumento (nato, non dimentichiamolo, come appendice della sezione ritmica) e sulla sua definitiva affermazione come strumento solista. Il suo personalissimo linguaggio era ca- ratterizzato da un tanto naturale quanto profondo blues feeling, da una fertile vena creativa, da una innata vocazione melodica contemperata da un accentuato senso del ritmo, da un fraseggio apparentemente indolente e rilassato ma in realtà dominato da una ferrea logica, da una sonorità morbida e calda resa ancor più suggestiva da un inconfondibile vibrato.
«Credo che“Big T” abbia rappresentato per il trombone ciò che Louis Armstrong è stato per la tromba» (Bobby Hackett)
BAM!
Sullivan Fortner
Moments Preserved
Sullivan Fortner è un giovane pianista di New Orleans che da qualche tempo si è messo in mostra in un ambito particolarmente affollato, quello che cerca di mettere assieme tradizione e modernità al servizio del jazz, musica che oggi, secondo un luogo comune sempre più diffuso, rischia di ripetere schemi consueti e privi di mordente.
«Il primo pianista jazz che ha veramente catturato la mia attenzione e della cui musica mi sono immediatamente inna- morato è stato Erroll Garner: ricordo con piacere un disco che ho divorato, il suo più famoso: «Concert By The Sea». Poi ho scoperto Herbie Hancock, Chick Corea, Keith Jarrett, Oscar Peterson, Art Taylor, Wynton Kelly, Red Garland, Bobby Timmons e cosi via.»
GRAPHIC NOVEL
Storie dal Federal Writers Project
Prosegue, con la seconda parte, la nostra graphic novel, dedicata in questa puntata al «Dostoevskji dell’Oklahoma»: Jim Thompson.
VOICES
Ornella Vanoni
Siamo andati a trovare Ornella Vanoni nella sua casa di Milano per parlare di quello che nel mondo del jazz italiano non può non esser salutato come un piccolo (o grande, fate voi) evento: la ristampa da parte della Tuk di Paolo Fresu di un album storico della cantante milanese, di cui il trombettista era del resto corresponsabile, «Argilla», uscito nel 1997 per i tipi della CGD Warner e ora scelto per tenere a battesimo la Tuk Music Reloaded, dedicata appunto alla riedizione di materiale storico.
JAZZ PEOPLE
John Medeski
Omnisphere
«Resto convinto che le cose semplici, non solo le melodie, vengano alla luce esplorando. Ma per esplorare bisogna essere pronti ad andare in profondità, e per scendere in profondità ci vuole del tempo. È vero, per rendere semplice qualcosa – una melodia, un groove, una forma, una sequenza armonica e via dicendo – occorre del tempo, un lusso al giorno d’oggi.
INTERVISTA
Cecilia Sanchietti
La Terza Via
«Il jazz è il genere che più di tutti si impara suonando con gli altri, l’interplay, il feeling li puoi capire solo sul palco e suonando con musicisti diversi e di vario livello. Non li troverai sui libri o chiusa in un box. Le minori possibilità che le donne hanno di crescere suonando con gli altri limitano il loro miglioramento.»
CIRCUS
MOON IN JUNE
Paul Simon
In The Blue Light
Bill Frisell, Joe Lovano, Wynton Marsalis, John Patitucci, Jack DeJohnette e Sullivan Fortner (che ne parla in questo stesso numero) sono i protagonisti del nuovo album di Paul Simon.
MILLENNIUM JAZZ
Masego
Ascoltando un disco di Masego, nell’intimo di ogni tradizionalista una domanda sorge spontanea: qual è la linea di confine che divide ciò che è jazz da ciò che non lo è? E, cosa ancora più importante, siamo sicuri che questo venticinquenne della Virginia, che definisce la sua musica «TrapHouseJazz», stia dal nostro stesso lato della barricata? Ciascuno faccia le sue valutazioni, ma la risposta probabilmente è sì, con buona pace dei puristi.
TROPICÀLIA
Johnny Hooker
Un cuore di burro
La sua carriera conta, a tutt’oggi, due dischi e migliaia di concerti in giro per il Brasile e per l’emisfero boreale, oltre a numerose partecipazioni in film e cortometraggi.
BLACK & BLUE
Mercer e Dietz
Swing e tormento nel respiro dei testi
Seguiamo le tracce di due celebri canzoni – Day In – Day Out e Moanin’Low – nelle loro avventure su disco, alla tv, alla radio e sul grande schermo.
TIME OUT
Novembre 2018: i concerti del mese
CODA
It Happened In Monterey
Ci siamo recati in California, a due passi da San Francisco e da Big Sur, dove le mitologie musicali della West Coast resistono ancora con tenacia.