AUTORE
Rudy Royston
TITOLO DEL DISCO
«Flatbed Buggy»
ETICHETTA
Greenleaf
Sull’incredibile versatilità di Royston ci si era già diffusi in modo abbastanza ampio in margine alla recensione dei suoi precedenti (ed ottimi) album: «303», del 2014, e «Rise Of Orion», del 2016. Altrettanto è a dirsi per le doti più specificamente musicali e tecniche, che lo hanno reso compartecipe di numerosi progetti altrui di grandissimo livello (si ricordano, a titolo di mero esempio, i nomi di Douglas, Frisell, Osby, Harrell, Moran, Mahanthappa, Perdomo, JD Allen, Brandon Lewis e Snidero). Non stupisce, pertanto, la pubblicazione di un disco quale quello in commento, che conferma ulteriormente una cifra autoriale del tutto incompatibile con qualsivoglia atteggiamento di irrigidimento sui «generi». Royston si pone alla guida di un quintetto quasi cameristico (dopo gli esiti di ariosa complessità dell’esordio e quelli più scattanti e «muscolari» del secondo album), affidando a esso composizioni tutte originali, che tornano con il ricordo alle estati trascorse nel Texas rurale assieme al padre, offrendone assorte immagini musicali. Fermi restando elementi caratteristici già colti nelle opere precedenti (una complessa stratificazione, aspetti di condotta ritmica elastici e potenti), si dispiega in modo più netto una forte attenzione per gli aspetti melodici, che, calati in quel contesto, facilitano lo sviluppo di una squisita qualità narrativa della musica e offrono ampi spazi per il dispiegarsi di una fitta interazione circolare tra i componenti del gruppo. In questo si rivela una scelta azzeccatissima la creazione dell’asse tra Roberts e Versace (artefice di un prova splendida), suscettibile di far davvero librare il progetto in aria, ferma restando la congenialità di tutti rispetto a esso e la sicura conduzione garantita dal leader. Disco largamente consigliabile.
Cerini
[da Musica Jazz, dicembre 2018]
DISTRIBUTORE
FORMAZIONE
John Ellis (cl. b., sass.), Gary Versace (fis.), Hank Roberts (cello), Joe Martin (cb.), Rudy Royston (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
Paramus, aprile 2018.