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John Surman: il suono del non detto

Il 2024 è l’anno degli ottanta per John Surman e il nostro eroe lo affronta alla sua maniera, a sassofono alto, con il vento in faccia, senza riposare sugli allori di una formidabile carriera che dura da più di mezzo secolo. Certo, poi verranno anche celebrazioni e attestati, però prima di tutto c’è un disco nuovo, per la ECM, e un trio di sangue giovane che lo accompagnerà in tour visitando tutta l’Europa. Il disco è un inno all’immaginazione e all’interplay, come spiega il titolo: «Words Unspoken», parole non dette. «Mi ha sempre affascinato come lo stesso pezzo di musica possa suscitare nella gente immagini e messaggi tanto diversi», puntualizza nelle note il venerabile John, «a seconda dell’immaginazione di ciascuno. Capita spesso che la varietà sia proprio notevole, e ciononostante storie e impressioni hanno un senso preciso per chi le prova, per chi le coglie così. Questo spiega una parte […]

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La sottile linea tra fatti e leggenda: torna il live alla Massey Hall

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Gente di mare

Da Mauro Pagani a Carlos Santana, incontri, dischi e film costeggiando i mari del mondo, reali o metaforici

Dal jazz una didattica per tutte le musiche.

Da alcuni anni l’introduzione del paradigma audiotattile e della didattica per competenze nell’insegnamento ha rivoluzionato l’apprendimento musicale che, con il supporto di diverse discipline scientifiche e umanistiche, ha acquistato un carattere inclusivo per tutti i generi musicali e i bisogni degli studenti. La nuova didattica traduce così nella pratica educativa la nota definizione del jazz di Bill Evans: “Jazz is not a what, it’s a how”.
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