Fresu & Di Bonaventura «Altissima luce: Laudario di Cortona»

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AUTORE

Fresu & Di Bonaventura

TITOLO DEL DISCO

«Altissima luce: Laudario di Cortona»

ETICHETTA

Tǔk Music


Al concerto pomeridiano di Umbria Jazz 2016, tenuto nella Basilica di San Pietro a Perugia, si ebbe subito la sensazione di trovarsi di fronte a un progetto ambizioso, ponderato e audace. Tra l’altro si avvertiva in modo palpabile la tesa preoccupazione della «prima» da parte degli interpreti. Ora questo lavoro viene pubblicato nell’opulenta veste editoriale della Tǔk. In che cosa consiste il Laudario di Cortona preso a riferimento in questa rivisitazione? Si tratta di una preziosa raccolta del 1297 circa, che contiene quarantasei canti devozionali con testo in lingua volgare e su notazione quadrata, diffusi dalle confraternite laicali al fine di infervorare la fede del popolo. Nel percorso del cd sono svariati gli aspetti musicali che emergono e si alternano. Già dal primo brano, Altissima luce, s’impongono le voci femminili del Gruppo vocale Armoniosoincanto diretto da Franco Radicchia, perfettamente fuse, calibratissime, dal vivace senso ritmico. A loro spetta di esprimere il contenuto mistico dei canti originari; misticismo che nei passaggi più decantati e riflessivi viene ripreso anche da Fresu e di Bonaventura, che racchiudono l’anima colta e quella popolare dei loro rispettivi strumenti. Alcuni dei riferimenti medioevali prendono cadenze più ritmate e festose, ora processionali ora di danza. Capita in Laude novella sïa cantata, nel conclusivo Laudar vollio per amore e soprattutto nel dinamico Venite a laudare, introdotto dal coro, cui fa seguito la sovraincisione della tromba, con e senza sordina. In questi casi l’andamento melodico-ritmico della tradizione europea sembra saldarsi con movenze tipiche della cultura araba. In altri frangenti nelle parti orchestrali si respirano i campi lunghi propri delle colonne sonore cinematografiche, mentre qua e là gli impasti degli archi ricordano i toni un po’ sdolcinati e rassicuranti del jazz with strings degli anni Cinquanta.

Raramente il brivido di un’attualizzazione tutt’altro che trasgressiva viene introdotto dagli effetti elettronici, soprattutto da parte di Rabbia, per altro misuratissimi. Tutte queste componenti s’intrecciano continuamente e si stratificano tendendo a un discorso unitario, anche se alcune di esse, soprattutto la fonte storica dell’operazione, sono talmente caratterizzate da reclamare talvolta il primo piano. Ma al di sopra di tutto intervengono la mentalità e l’approccio jazzistico delle riduzioni e degli arrangiamenti di Fresu e di Bonaventura, in grado di fagocitare, rielaborare e unificare ogni spunto. D’altra parte per il jazz, fin dalle sue origini, il sincretismo culturale non costituisce una condizione imprescindibile, un aspetto costante e costitutivo, una sorta di DNA?

Farnè

[da Musica Jazz, luglio 2019]


DISTRIBUTORE

Ducale

FORMAZIONE

Paolo Fresu (tr., flic., elettr.), Daniele di Bonaventura (bandoneón, elettr.), Marco Bardoscia (cb., elettr.), Michele Rabbia (batt., perc., elettr.), Orchestra da camera di Perugia, Gruppo vocale Armoniosoincanto.

DATA REGISTRAZIONE

Roma, dal 31-10 al 2-11-2017.

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