Alessandro Sgobbio e Michele Rabbia, tour di un duo inatteso

Prima tappa italiana del tour europeo di un duo che ha entusiasmato a Parigi

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Alessandro Sgobbio e Michele Rabbia sono trasferiti a Parigi da anni e dallo scorso anno hanno iniziato a collaborare sul progetto di un inedito di pianoforte + elettronica e percussioni + elettronica. Questi due amici accomunati dalla passione per sintetizzatori ed effetti, dopo qualche sporadico concerto nel 2023 hanno intensificato la collaborazione.

Alessandro Sgobbio

Questo anche grazie alla residenza artistica offerta a Sgobbio dal club di tendenza La Gare, dove Alessandro ha sperimentato la formula con diversi batteristi ma primariamente con Rabbia.

Il disco in solitaria “Piano Music 2”, che ha avuto ottima accoglienza sulla stampa internazionale ed era incentrato sulla commistione pianoforte acustico ed elettroniche, ha fornito il repertorio base sul quale innestare le pirotecniche scorribande di Michele Rabbia.
Il primo concerto al di fuori dalla Francia si è quindi tenuto in Provincia di Piacenza, presso la Cantina La Torretta, una azienda vitivinicola che ha deciso di investire nella promozione culturale sul suo territorio.

Il suggestivo ambiente del concerto

Lo studio Elfo di Tavernago, oltre a curare l’amplificazione, ha messo a disposizione uno splendido piano elettrico Fender Rhodes Mk 1, strumento dalle sonorità suggestive particolarmente gradito al pianista e adatto alle atmosfere del programma musicale.
In un ambiente ricavato da un antico fienile, piccolo ma dalla magnifica acustica, i due hanno iniziato il concerto con i temi più soffici e sognanti di Piano Music 2 e l’inserimento delle percussioni è stato decisamente minimalista in modo da accompagnare senza scossoni violenti il pubblico nel mondo artistico dei due, In questa fase l’elettronica sul piano si è limitata riverberi ed effetti di modulazione. Il talento di compositore è universalmente riconosciuto e la dolcezza delle melodie ha incantato il pubblico che aveva affollato la piccola sala.

Alessandro Sgobbio

Si dalle prime battute è stato quindi chiaro che il concerto sarebbe stato un successo. La musica di questo duo nella sua complessità è talmente immediata da poter essere letta a molti livelli diversi, lasciando stupefatti i neofiti come gli addetti ai lavori. Si tratta di musica impattante, creativa ed estremamente moderna, impregnata dei fermenti etnici multiculturali parigini, pur non assomigliando a nessun’altra.
Nella seconda parte del concerto sulle note lunghe e distese del Rhodes di sono stagliate le poliritmie e i guizzi elettronici di Rabbia: sferzanti, inaspettati, traversali, in contrasto di tempo. L’impatto sonoro e quello visuale del batterista hanno letteralmente calamitato attenzione del pubblico, rapito dalle piccole percussioni unite agli effetti vocali e dalle mille strane maniere di suonate una batteria.

Michele Rabbia ha suonato con la consueta capacità di inserirsi in qualunque contesto con grande personalità

L’uso delle elettroniche sul pianoforte è diventato più ardito ed iconoclasta, ricorrendo a basi registrate di discorsi, voci di persone, che emergevano come da un’altra dimensione.
Il concerto ha preso lentamente quota tra momenti estatici, tensioni soffocate, crescendo inarrestabili. Memorabile l’assolo del brano finale con le mazze a scandire un ritmo ieratico e ostinatamente forsennato, con il piano in sottofondo ad accompagnare un momento veramente topico ed emozionale, con una ridda di colori brillanti in splendido contrasto con l’andamento scuro e tenebroso delle mazze, continuato anche al lento spegnersi delle stesse, in una autentica magia.
Sarebbe bastato questo solo brano a elevare questo concerto tra i migliori seguiti quest’anno dal sottoscritto. Per i due musicisti il grande successo di avere convertito persone ignare di ciò che le attendeva alla pura magia del Jazz. Non è cosa da poco.

Giancarlo Spezia

Foto Giancarlo Spezia

Alessandro Sgobbio e Michele Rabbia dopo il concerto
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