
Dee Dee Bridgewater «Memphis… Yes, I’m Ready» OKeh, distr. Sony
A 67 anni suonati, Dee Dee Bridgewater si rimette in gioco ancora una volta. «Memphis.. Yes, I’m Ready», il nuovo album della cantante originaria della città del Tennessee, ha ben poco a che fare con il jazz. E per fortuna, verrebbe da dire. I tredici brani del disco sono come una madeleine proustiana per l’artista: un viaggio sentimentale attraverso la musica delle sue radici, tra blues e r’n’b, soul e rock ‘n’ roll delle origini. Un bagno di salute propiziato dalla rilettura di grandi classici della black music, dove Dee Dee abbandona i manierismi per scegliere il cuore. Dalla rilettura di B.A.B.Y. – scritta dalla premiata coppia Isaac Hayes/David Porter e portata al successo nel 1966 dalla grande Carla Thomas – all’impeccabile ripresa di Try A Little Tenderness (da Otis Redding), la signora tira fuori le unghie e i denti e ci stupisce con effetti speciali. Merito anche di due produttori d’eccezioni quali Lawrence «Boo» Mitchell e Kirk Whalum (che è pure arrangiatore) e di una band che va a mille. Passando per gli omaggi a Elvis Presley (Don’t Be Cruel e Hound Dog) e ad Al Green (I Can’t Get Next to You), l’album approda in crescendo a (Take My Hand) Precious Lord, un gospel all’antica, come non se ne sentivano da tempo, un distillato di potenza ed emozione.

Cristina Zavalloni «Special Moon» Encore Jazz, distr. Egea
Anche Cristina Zavalloni torna in un certo senso alle sue radici, un mix di musica colta, jazz e citazioni pop. E lo fa grazie a un originale lavoro a tema lunare, dove l’universo operistico di Vincenzo Bellini (Vaga luna che inargenti) si sposa con l’audacia elettronica e il remix di Jan Bang. In mezzo ci sono Tintarella di luna, gioiello surreale di una Mina alle prime armi; una Blue Moon ripresa come se Bobby McFerrin e Cathy Berberian si fossero ritrovati per un duetto; una versione accelerata di Fly Me To The Moon, che forse sarebbe piaciuta a Frank Sinatra, e la rilettura di un classico carioca, Luiza di António Carlos Jobim.

Agora Tà «Remembering Elis Regina» Picanto Records, distr. Egea
A proposito di Brasile: Serena Lionetto, voce e mente del progetto Agora Tà, è una giovane cantante siciliana con un’attrazione fatale per la musica tra Rio de Janeiro e dintorni. E così, ben coadiuvata dal suo piano trio, rende omaggio a una delle voci-simbolo del Paese latinoamericano, la grande Elis Regina, e a una manciata di brani classici del suo repertorio. Rispetto e garbo caratterizzano l’operazione, legittimata anche dalla presenza del chitarrista Robertinho De Paula, figlio del pioniere della musica brasiliana in Italia, Irio.

Quantic & Nidia Góngora «Curao» Tru Thoughts, tru-thoughts.co.uk
Restiamo nell’America del Sud e facciamo tappa in Colombia. Nidia Góngora è una diva del folk locale e della cosiddetta marimba music, e viene prodotta per l’occasione dal guru britannico dell’elettronica Will «Quantic» Holland. Il risultato è «Curao», un incontro tra ritmi della tradizione latina e beats sintetici, tra sonorità ancestrali ed echi del villaggio globale, tra dancefloor e world music. Ideale per spiriti avventurosi.
Franchi