AUTORE
Harriet Tubman
TITOLO DEL DISCO
«The Terror End Of Beauty»
ETICHETTA
Sunnyside
Dopo la bella prova di «Araminta» (2017), che lo aveva visto affiancato alla tromba di Wadada Leo Smith, il power-trio che deve il suo nome all’eroina africano-americana del Maryland torna con un nuovo album, che prosegue lungo la stessa linea espressiva: torride atmosfere elettriche che fondono jazz e avant-rock, psichedelia, cornici dub, reminiscenze davisiane della metà degli anni Settanta, la celebrazione nel ritmo di radici africane: il tutto con l’implicito sottotesto del blues. La musica è potente, per molti versi aspra e senza quartiere, innervata da tumultuose linee di basso, lacerata da graffi chitarristici capaci di volgere da toni struggenti verso l’urlo, costantemente sospinta da una batteria tonitruante, sempre all’assalto. Incuriosisce il fatto che l’album – prodotto da Scotty Hard, discepolo di Teo Macero – sia stato realizzato secondo una tecnica cara a quest’ultimo, che ingloba la post-produzione nel processo compositivo, a partire da una estesa quantità di materiali registrati. Come espressamente dichiarato da Lewis, la musica è guidata da un orgoglioso recupero delle radici storiche e culturali, in un processo all’indietro che «collega tutti i punti che riportano ai nostri antenati». In un contesto uniformemente magmatico, piace segnalare l’apertura di Farther Unknown, costruita sui multi-ritmi della Juba dance; la martellante The Green Book Blues; le atmosfere doom di Prototaxite; mentre, su un versante meno roccioso si segnalano il brano eponimo, dedicato a Sonny Sharrock, e la dolente e innodica riflessione offerta con la bella versione di Redemption Song di Bob Marley. Ulteriore conferma di un gruppo particolare e talentuoso, che segue orgogliosamente la propria via.
Cerini
DISTRIBUTORE
IRD
FORMAZIONE
Brandon Ross (chit.), Melvin Gibbs (b. el.), JT Lewis (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
Brooklyn, date scon.