The Bad Plus «Never Stop II»

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The Bad Plus Never Stop II

AUTORE

The Bad Plus

TITOLO DEL DISCO

«Never Stop II»

ETICHETTA

Legbreaker

 


 

Strana e inimitabile band, The Bad Plus, portatori sani di un’estetica post-punk in ambito post-bop (gli aspetti ironici della faccenda terminologica sono del tutto involontari, eppure eloquenti di cosa sia il trio); dichiaratamente privi di leader (e anzi caratterizzati
dalla fusione in unico fascio di personalità talmente diverse e divergenti da risultare persino disturbanti, nell’accostamento) eppure coesi; adusi alla coverizzazione più estrema ma mai pigramente formulare, alla destrutturazione, al riuso e alla ricostruzione, eppure capaci di sfornare album di soli brani originali pienamente convincenti (“Inevitable Western” soprattutto, ma anche il precedente primo capitolo, “Never Stop“). Come in un’obbligata ripresa di questo schema, apparentemente fatto per conciliare opposti, quest’ultimo album presenta la forza della continuità progettuale nel momento della sua possibile interruzione: infatti l'”intellettuale” del gruppo, il pianista Ethan Iverson, non è più della partita ma nessuno è in grado di accorgersene, perché chi gli è subentrato, – l’acclamato e stimatissimo Orrin Evans – per quanto astrattamente agli antipodi espressivi, intriso come è di blackness e di groove, non ha il potere di spostare il corso delle cose. E forse non si è neppure posto il problema.

La musica fluisce sicura, riproponendo la consueta robustezza dell’asse contrabbasso-batteria, guadagnando grazie a Evans un senso della costruzione armonica più quadrato e mantenendo nel contempo il senso di urgenza sospesa eppure incalzante, l’irregolarità dei metri, i continui slittamenti degli accenti, che le donano imprevedibilità. Hurricane Birds e Trace ne compendiano ottimamente il senso, mentre Commitment, vecchio brano del nuovo pianista, conferma l’esistenza di una precisa visione di gruppo cui Evans aderisce convintamente. I due bonus in chiusura, Kerosene e Seams, offrono una convincente oasi melodica. Rimane dunque intatto il valore di un gruppo che non si limita al pigro import-export di materiali allogeni ma riesce a trasfonderne il senso in una mistura fortemente originale e riconoscibile, a tratti davvero irresistibile.

Cerini

[da Musica Jazz, giugno 2018]

 


 

DISTRIBUTORE

FORMAZIONE

Orrin Evans (p.), Reid Anderson (cb.), Dave King (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Brooklyn, settembre 2017.

Recensione
Voto globale