Rova/Bruckmann/Kaiser «Steve Lacy’s Saxophone Special Revisited»

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Rova/Bruckmann/Kaiser

AUTORE

Rova Saxophone Quartet & Bruckmann/Kaiser

TITOLO DEL DISCO

«Steve Lacy’s Saxophone Special Revisited»

ETICHETTA

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Quarant’anni e spiccioli dopo l’originale (Londra, Wigmore Hall, 19 dicembre 1974), il Rova Saxophone Quartet, che al repertorio di Steve Lacy già si era rivolto, rispolvera lo storico «Saxophone Special» riproponendone fedelmente l’organico (là, accanto al leader, c’erano Steve Potts, Evan Parker e Trevor Watts, più Derek Bailey alla chitarra e Michel Waisvisz all’elettronica), nonché, ovviamente, il repertorio, pur con la concessione di due brani in più estranei a quell’incisione, presumibilmente anche per dare maggior corpo al lavoro in funzione – cd. I pezzi provenienti dall’originale sono cinque, come allora, anche se in ordine diverso, tranne l’iniziale Staples, di durata praticamente identica, e dall’approccio robusto, condito da cacofonie a gogò. Più puntillistico, acuminato, Swishes (in origine in terza traccia), più lungo di quasi due minuti rispetto al passato, a precedere quello che all’epoca era stato l’episodio più inaudito (penultimo in scaletta), Sops, per quattro soprani, senza chitarra né elettronica. Qui il soprano è solo quello di Ackley e gli altri tre sono sopranini, e certo l’effetto non è quello di allora, con tutta l’acqua che è passata sotto i ponti, ma il brano (accorciato di un minuto e mezzo) rimane splendido, specie sul piano timbrico (in cui del resto il Rova ha sempre svettato).

Arrivano quindi Snaps (ultimo sull’lp Emanem del ‘76), l’episodio su cui il Rova ha calato più drasticamente la scure (6:50 contro i 9:20 di allora), nonché il tema fin qui più noto del songbook lacyano, e poi Dreams, dove invece la durata cresce (13:15 contro 11:20), con l’elettronica che si piega ad inflessioni quasi vocali (al femminile) e note stirate, vagamente spettrali. A completare il programma sono stati selezionati, come detto, due temi: Clichés, tra fragranza tematica, avvio soft e sviluppo non privo di turbolenze (soprattutto chitarristiche), e Sidelines, a sua volta denso, di andamento alterno, con un sottofinale in cui i sax tacciono, e l’epilogo, poi, in cui rientra il solo soprano, sorta di paradigma dell’intero lavoro e del suo dedicatario. Che, a tredici anni dalla scomparsa, non ci si risolve a dimenticare. E ci mancherebbe altro….

Bazzurro

 


 

DISTRIBUTORE

Goodfellas

FORMAZIONE

Bruce Ackley (sop.), Steve Adams (alto, sopranino), Larry Ochs (ten., sopranino), Jon Raskin (bar., alto, sopranino), Kyle Bruckmann (synth analogico), Henry Kaiser (chit.)

DATA REGISTRAZIONE

Berkeley, 19 settembre 2015.

Recensione
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