AUTORE
Mike Nock
TITOLO DEL DISCO
«Not We But One»
ETICHETTA
Naxos, 1996
Questo bel disco in trio potrebbe essere stato concepito apposta come classico piano trio record di discendenza evansiana e per nulla come rimbalzo di Ondas. Accompagnatori di ortodossa radice jazzistica (Anthony Cox al contrabbasso e Tony Reedus alla batteria) e, in teoria, musica gestita jazzisticamente più o meno ovunque. Di fatto però ci fa ascoltare un bel numero di composizioni originali tipicissime di Nock, il che significa sempre impregnate di più fonti di linguaggio e di gusto (la sola che non evade dal microcosmo del jazz è Transitions), tre pezzi di improvvisazione di gruppo ai quali le note e gli accordi di Nock dettano come sempre particolari atmosfere e una ballad anni Cinquanta, Cry Me A River, di cui Nock si impossessa (in anticipo su Mehldau) per chiarissima affinità al suo mondo, oltre che rafforzarne il carattere portandola a un medium ¾. Le più liriche tra le nuove composizioni, Endgame, Kiss e Your Smile, aggiungono melodie memorabili al già nutrito patrimonio nockiano in merito. Giusto la rivisitazione per trio di Hadrian’s Wall fa un po’ rimpiangere l’originale in quartetto con Brecker: sembra difettare della concentrazione adeguata a un tema così bello e importante.
Paolo Vitolo
[da Musica Jazz, febbraio 2019]