AUTORE
Common
TITOLO DEL DISCO
«Let Love»
ETICHETTA
Loma Vista Recording
Se ne sta parlando da molto prima che venisse pubblicato – è uscito sul mercato pochi giorni fa, il 30 agosto – ed è già considerato una sintesi dello stato dell’arte di quello che è accaduto nell’hip-hop negli ultimi venticinque anni. Lui ha esordito con il nickname Common Sense – già utilizzato da un gruppo ska che gli fece causa costringendolo ad accorciarlo in Common – ma il suo vero nome è Lonnie Rashid Lynn Jr. ed è nato nel 1972 nel quartiere di Calumet Heights, South Side di Chicago. Un’area complicata, anche se la sua famiglia – madre educatrice e padre giocatore di basket – era abbastanza lontana dagli stereotipi del ghetto. «Let Love» è il seguito discografico di un libro autobiografico che Common ha pubblicato lo scorso maggio, «Let Love Have The Last Word», dove il cantante cerca di scavare dentro sé stesso. «Let Love» è un disco ruvido, essenziale, profondo, con un flow energico che scorre compatto in ogni brano. Grande musica, questa, con una menzione particolare per HER Love (HER è l’acronimo di «Hearing Every Rhyme», ossessione di Common fin dal 1994, quando pubblicò l’album «Resurrection» col ben noto singolo I Used To Love H.E.R.), costruito su una base inedita del leggendario J Dilla, suo vecchio sodale, oggi scomparso, sin dai tempi dei Soulquarians, un collettivo formato da nomi altisonanti (D’Angelo, Roy Hargrove, Questlove dei Roots) attivo tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila.
Gaeta
[da Musica Jazz, settembre 2019]
DISTRIBUTORE
Universal
FORMAZIONE
Common (voc.), con Samora Pinderhughes (p. voc.), Daniel Caesar, Dwele, Swizz Beatz, Leikeli47, BJ The Chicago Kid, Jill Scott, A-Trak, Leon Bridges, Jonathan McReynolds (voc.).
DATA REGISTRAZIONE
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