ENRICO RAVA SPECIAL EDITION – Piacenza Jazz Festival – 11 Ottobre 2020

Enrico Rava sbanca al Piacenza Jazz fest 2020 Reloaded con due set funambolici Alla Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni

684
Enrico Rava

La formazione vista a Piacenza rappresenta una summa dei talenti cui Enrico Rava ha dato possibilità di emergere ed affermarsi negli ultimi vent’anni. Il trombettista ha sempre prediletto circondarsi di giovani musicisti e superata la soglia degli ottanta anni continua ad essere ricercatore ed inspiratore di freschezza creativa. La Special Edition oltre al Leader è composta da  Francesco Bearzatti al sax tenore, Gianluca Petrella al trombone, Giovanni Guidi al pianoforte, Francesco Diodati alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.

Enrico Rava Special edition

Un gruppo dalla compattezza e solidità assoluta che già dall’enunciazione del primo tema sa imprimere un impatto così infuocato da evocare l’urgenza espressiva delle composizioni e degli ensemble di Mingus. La sezione ritmica è implacabile ed incalzante nel sostenere e sospingere i solisti. Va detto che quanto veloce, complessa ed articolata sia questa musica la sua esecuzione è stata sempre perfettamente a fuoco, intellegibile, emozionante e trascinante per l’ascoltatore.

Il primo dei solisti a scaldare la platea è stato il sassofonista Francesco Bearzatti, con le sue tipiche frasi veloci, lucide e sintetiche che lo confermano ai vertici del suo strumento a livello europeo. Petrella lo ha seguito nel suo consueto stile fiammeggiante fatto di lirismo ed esplosioni, ma naturalmente tutti attendevano il Leader, le cui prime note sono servite di contorno al solo di Petrella per prenderne lentamente il posto al centro dei riflettori con tutto il suo ineguagliabile carisma.

Francsco Bearzatti al Sax tenore

Se questo primo brano ha scaldato il pubblico piacentino ancora più complessa ed ipnotica è stata la seconda composizione in programma, più rilassata e malinconica ma dall’andamento intimamente danzante. In questa climax va ricordato Giovanni Guidi protagonista di un solo di rara bellezza e lucidità. Il terzo brano in programma è stato inizialmente una vetrina per il talento selvaggio e prorompente di Petrella seguito da un incisivo Bearzatti ma il regista di scena Rava alza ulteriormente la tensione volgendo le spalle al pubblico e dialogando fittamente con basso e batteria ed aprendo le porte a Francesco Diodati che con la sua chitarra scioglie la tensione in un afflato liberatorio.

Francesco Diodati

I soli di Rava sono stati potentemente espressivi, permeati di lirismo, ma anche quand’egli percorre strade meditative il suo linguaggio non sa fare a meno di quei guizzi improvvisi che rendono il suo lessico sempre intrinsecamente fresco ed emozionante.

Rava ed Evangelista

In queste lunghissime e articolate composizioni (tutte dovute alla penna del Leader) si è avuto il tempo per osservare il controllo accurato di Rava sui propri musicisti, la capacità di governarli con movimenti  appena accennati della mano, veloci occhiate, brevi note al flicorno, tutti segnali per indirizzare la musica nella direzione desiderata. In questa situazione l’accezione di leader prende il più ampio dei suoi significati: faro, guida, sciamano.  Del resto i suoi “ragazzi” dimostrano non solo una attenzione assoluta ma anche un ascolto reciproco, un piacere ed una voglia di suonare che divengono palesi e che trasmettono allo spettatore l’idea che non si tratta di routine ma di una avventura che si avvera ad ogni concerto rendendolo unico ed irripetibile.

Gianluca Petrella

Giancarlo Spezia

Foto di Angelo Bardini

 

 

FONTEGiancarlo Spezia