Una rubrica dedicata agli album, ma anche a intere collane, irreperibili da tempo, fuori catalogo, circolanti nel mercato parallelo del disco usato, di rado nuovamente disponibili nel formato liquido o in qualche modo ascoltabili in rete. Un’area del silenzio nella quale finiscono per ritrovarsi musicisti di fama internazionale o poco noti.
Li salvi chi può
Note da un almanacco: Paul Rutherford a Moers
Toccò a Henry Lowther ritrovare il corpo senza vita di Paul Rutherford dopo aver forzato la sua porta di casa assieme a un rappresentante delle forze dell’ordine e a un’amica. Era il 6 agosto 2007 e il decesso risultò risalire al giorno prima. Di Rutherford non si avevano più notizie da qualche giorno. Si sapeva invece da tempo, almeno da un anno, della depressione che lo aveva aggredito una volta di più («I’m seriously, seriously depressed» aveva dichiarato un anno prima in un’intervista rilasciata ad All About Jazz) e delle precarie condizioni economiche in cui versava. Londinese, sessantasettenne, Rutherford era stato uno dei grandi protagonisti del jazz europeo, in particolare della scena radicale, protagonista di quella rivoluzione copernicana che aveva ribaltato tanto le forme della musica che i modi di gestirla, fruirne e veicolarla che prese il via a metà degli anni Sessanta. Una via radicale quella da lui intrapresa, […]


