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Li salvi chi può

Note da un almanacco: Paul Rutherford a Moers

Toccò a Henry Lowther ritrovare il corpo senza vita di Paul Rutherford dopo aver forzato la sua porta di casa assieme a un rappresentante delle forze dell’ordine e a un’amica. Era il 6 agosto 2007 e il decesso risultò risalire al giorno prima. Di Rutherford non si avevano più notizie da qualche giorno. Si sapeva invece da tempo, almeno da un anno, della depressione che lo aveva aggredito una volta di più («I’m seriously, seriously depressed» aveva dichiarato un anno prima in un’intervista rilasciata ad All About Jazz) e delle precarie condizioni economiche in cui versava. Londinese, sessantasettenne, Rutherford era stato uno dei grandi protagonisti del jazz europeo, in particolare della scena radicale, protagonista di quella rivoluzione copernicana che aveva ribaltato tanto le forme della musica che i modi di gestirla, fruirne e veicolarla che prese il via a metà degli anni Sessanta. Una via radicale quella da lui intrapresa, […]

La creatività collettiva: Karl Berger e la Music Universe

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Un passo avanti… e due indietro: l’esordio di Mike Mainieri

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Un oggetto smarrito ad Amburgo: il disco del New Jazz Festival 1975

Un oggetto smarrito ad Amburgo: il disco del New Jazz Festival 1975. Quattro lunghi brani da un festival di cui, mezzo secolo dopo, non è così agevole ricostruire il cartellone: Terje Rypdal, Liebman & Beirach, Eberhard Weber, Tomasz Stańko
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Tony Coe e la Pantera Rosa: un racconto di Canterbury

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Gioie e dolori dell’autogestione: «Groups In Front Of People»

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Ernst-Ludwig Petrowsky: prima e dopo la DDR

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