AUTORE
Pat Metheny
TITOLO DEL DISCO
«Unity Band»
ETICHETTA
Nonesuch
Questo cd è una sorta di summa delle varie anime methenyane: quella più soffice-evocativa, illustrata di preferenza sullo strumento acustico; quella più jazzistica, o più fusion; ma anche quella che strizza l’occhio all’avanguardia, alla ricerca su suoni e strutture. Un ruolo centrale spetta, in questo crogiuolo di umori, alle ance di Potter, che privilegia largamente il tenore ma quando imbocca soprano o clarone determina già in ciò scarti prospettici decisivi. In ogni frangente, peraltro, la griffe methenyana emerge con chiarezza (suoi tutti i temi), sia che la musica traspiri quasi in apnea sia che schiaffeggi con la propria fisicità. E la parola, in buona sostanza, sembra essere una: linearità. Là dove si potrebbe leggere eclettismo, in realtà tutto fila via rotondo, conchiuso, conseguente. Certo i colpi di genio non sono all’ordine del giorno ma il disco progredisce comunque appagante e concreto, non banale. Specie nell’ampio Signals (Orchestrion Sketch), dove più ci si sporge verso l’ignoto (methenyanamente parlando), trascorrendo dall’atmosferico-rumoristico al quasi febbrile.
Bazzurro
DISTRIBUTORE
Warner
FORMAZIONE
Chris Potter (ten., sop., cl. b.), Pat Metheny (chit., orchestrionics), Ben Williams (cb.), Antonio Sanchez (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
New York, febbraio 2012.