Till Brönner: Nightfall

di Alceste Ayroldi (foto di Chris Noltekuhlmann)

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Till Brönner e Dieter Ilg (foto di Chris Noltekuhlmann)
Dieter Ilg e Till Brönner (foto di Chris Noltekuhlmann)

Till Brönner, il popolare trombettista tedesco – che è anche un fotografo di pregio – pubblica un nuovo album in duo col veterano contrabbassista Dieter Ilg e ci parla del suo stretto rapporto con l’Italia.

Till, come è nata l’idea di un disco in duo e perché hai scelto, come strumento con cui confrontarti, proprio il contrabbasso?
Perché è lo strumento che ascolto di più quando suono nella band. Riducendo al massimo l’assetto, nessuno più del contrabbassista ti consente di arrivare alle scelte più logiche.

Tra te e Dieter Ilg c’è molta complicità: da quanto tempo vi conoscete e collaborate assieme?
Lavoriamo assieme da circa otto anni.

Sei abituato a suonare con gruppi numericamente consistenti. Quella del duo è un’esperienza completamente diversa.
Trovo straordinario confrontarmi con Dieter perché è un musicista fenomenale ed è riuscito a farmi capire contemporaneamente sia i miei limiti sia le mie capacità. Cosa potrei desiderare di meglio?!

E, oltre alla musica, mi sembra che condividiate anche altre passioni.
Sì, entrambi amiamo la cucina, il vino e ci piace pescare. Che altro potrebbero condividere due uomini?

Secondo te è un disco intimista?
Assolutamente sì. Molto nudo, puro in un certo senso.

E che cosa avete voluto raccontare in questo disco?
Quello che volevo veramente creare era una profonda conversazione musicale tra due personaggi che non si pestassero mai i piedi! In parecchie occasioni io e Dieter ci siamo ritrovati a invertire il controllo sulla distribuzione classica dei ruoli. Questo perché lui è estremamente capace di offrire qualsiasi tipo di funzione e suono. Una grande e utile sfida per me.

In «Nightfall» troviamo diversi standard e cover, tra i quali spicca The Fifth Of Beethoven di Ornette Coleman: quasi una sterzata!
Può darsi, ma con questo assetto ci siamo ritrovati, senza alcun problema, in perfetta armonia con la musica che volevamo suonare. Non avere uno strumento armonico significa, in pratica, che nessuno si doveva incaricare di disegnare la linea melodica.

Till Brönner (foto di Chris Noltekuhlmann)
Till Brönner (foto di Chris Noltekuhlmann)

In Scream and Shout si ascolta anche una base di elettronica: chi l’ha manovrata?
In verità si tratta di qualche effetto sulla tromba, con l’aggiunta di un loop. Tutto il resto è la fantasia di suoni che provengono dalla tromba e dal contrabbasso.

Presumo che Air sia stato scelto da Dieter Ilg, vista la sua passione per Bach.
Esatto. Dieter è un grande appassionato di Bach.

E tu sei un appassionato di musica classica?
Ora più che mai. La musica classica richiede un controllo incredibile sullo strumento, considerevoli abilità e un’alta sensibilità per ottenere risultati brillanti, mentre il mondo intero – a volte – sta a guardarti.

Parliamo del brano Nightfall, così suggestivo. Sembra di ascoltare un brano di matrice nord-europea.
Il brano è ispirato dall’incredibile vista che avevamo dallo studio di registrazione in cui eravamo impegnati a registrare. La grande montagna bavarese, il Wetterstein, ci ha mostrato i suoi colori più belli durante i tramonti.

Perché Eleanor Rigby?
Ah, semplicemente perché sia io sia Dieter amiamo i Beatles.

Straordinaria, poi, la scelta di Melchior Vulpius che chiude l’album con Ach, bleib mit Deiner Gnade. L’ho trovata molto interessante, anche per la ricostruzione che ne avete fatto. Come avete proceduto per l’arrangiamento?
Potrà sembrarti strano, ma il brano è frutto di un’improvvisazione totale. L’approccio modale alternato alla melodia non l’abbiamo cercato di proposito ma è venuto spontaneamente. Sono molto contento del risultato finale.

Parliamo della copertina: una bella ragazza elegantemente vestita, con gli occhi chiusi, la sigaretta in una mano e un piattino nell’altra, forse seduta in un bar. Qual è il suo significato in relazione al disco?
Io e Dieter avevamo avuto la stessa idea per la copertina: per la prima volta entrambi volevamo che ci fosse qualcun altro ad apparire in fotografia al nostro posto. Siamo stati davvero fortunati poter contare su Lisa Tomaschewsky, attrice e modella assai nota in Germania, che ha accolto con gioia e orgoglio di posare per noi e davanti alla mia macchina fotografica. Ha immediatamente capito qual era la nostra intenzione e ha iniziato a esibirsi come se fosse un vero e proprio terzo musicista in questa produzione. Non sai quanto ci piace questa copertina!

Till Brönner e Dieter Ilg «NIghtfall»
Till Brönner e Dieter Ilg «NIghtfall»

Parlando di te, invece, sappiamo che suonerai nel nuovo disco di Mario Biondi. Come è nata questa collaborazione?
Adoro Mario Biondi e lo seguo da diversi anni. Tra l’altro, tutti i componenti della sua band sono eccellenti musicisti e famosi in tutto il mondo. Con Mario siamo in perfetta sintonia e sono veramente onorato di far parte del suo gruppo.

A quali altri progetti stai lavorando?
Ho già in programma il mio prossimo album; mentre come fotografo – la mia altra professione, come ben sai – sto lavorando a un nuovo libro che sarà pubblicato nel 2019.

Till, tu hai vissuto in Italia per diverso tempo. Sei ancora legato al nostro paese?
Non voglio esagerare ma posso davvero dire che Roma e l’Italia sono le mie radici. Sono cresciuto lì da voi, negli anni Settanta. E, potete credermi, non ho avuto altre esperienze, dal punto di vista umano, più belle di quelle fatte in Italia e non ho mai provato una mentalità più umana e fantastica di quella italiana.

Alceste Ayroldi

[da Musica Jazz, giugno 2018]