Maciej Obara «Three Crowns»

5588

AUTORE

Maciej Obara

TITOLO DEL DISCO

«Three Crowns»

ETICHETTA

ECM


Fusione di popoli, fusione di musiche all’insegna del jazz. Se si vuole chiamarlo europeo, si faccia pure. Certo è che qui ci troviamo un passo in avanti rispetto al passato. Pur mantenendo saldamente i piedi nella tradizione, il quartetto metà polacco e metà finlandese si muove con determinazione nel jazz non imbolsito da attività ginnico-strumentali. Il sassofonista polacco firma quasi tutte le otto belle composizioni di questo disco. Già l’esordio è da i brividi: Three Pieces In Old Style è di Henryk Górecki, con la sua struttura circolare ma sfuggente, tenuta d’occhio dal periodare collettivo del quartetto. Spetta a Vågan (con la complicità del leader) dare corpo e forma, con un fraseggio aperto, al crepuscolare incedere di Blue Skies For Andy, le cui tensioni sono sottolineate dagli intervalli irregolari e spezzati di Obara, mentre la ritmica si infervora, dipanandone le conseguenze musicali. Smoggy People è una finta ballad che trova nelle note acidificate viscerali di Obara e negli spazi aperti della ritmica nuova ragione. Torna Górecki in scena (Little Requiem For A Polish Girl) con le note pesate, scandite e tenebrose di Wania, tra silenzi e pause, prima che si accenda il sax alto di Obara. L’overture in solitaria del leader apre Wang Church che, agile, si muove tra il contorcersi delle note prima che le acque si agitino con le scomposizioni ritmiche. Il tema si ripete anche nel brano eponimo, mentre in Glow fanno capolino temi di classica contemporanea. Più adagiata è Mr. S, con il sassofono di Obara che trova una lucente morbidezza.

Ayroldi

[da Musica Jazz di dicembre 2019]


DISTRIBUTORE

Ducale

FORMAZIONE

Maciej Obara (alto), Dominik Wania (p.), Ole Morten Vågan (cb.), Gard Nilssen (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Pernes-les-Fontaines, marzo 2019.

Recensione
Voto globale
three-crowns-maciej-obara AUTORE Maciej Obara TITOLO DEL DISCO «Three Crowns» ETICHETTA ECM Fusione di popoli, fusione di musiche all’insegna del jazz. Se si vuole chiamarlo europeo, si faccia pure. Certo è che qui ci troviamo un passo in avanti rispetto al passato. Pur mantenendo saldamente i piedi nella tradizione, il quartetto metà...