Lol Coxhill «Coxhill ‘85»

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AUTORE

Lol Coxhill

TITOLO DEL DISCO

«Coxhill ’85»

ETICHETTA

Slam 


Un nuovo album di Coxhill è sempre benvenuto e colma un po’ il vuoto creatosi con la scomparsa del sopranista, nell’estate 2012. L’attuale scena musicale è tuttora orfana di un personaggio come lui, capace di sentirsi a proprio agio sia nei panni dello spericolato ricercatore sonoro sia in quelli del musicista scanzonato e irriverente. La buona notizia, però, viene in parte oscurata dalla sua brutta controparte, ovvero l’annuncio della chiusura dell’etichetta creata e portata avanti per oltre trent’anni da George Haslam. Tornando al disco, va ricordato che Coxhill era un abituale frequentatore di casa Slam, a suo agio in un’etichetta che propugnava la «freedom of music». Libertà che si respirava a pieni polmoni nella sua produzione, e questo concerto di Cardiff ne è una chiara conferma. La registrazione restituisce l’atmosfera della serata, con le voci di sottofondo perpetue, le risate, le conversazioni che Coxhill intrattiene con il pubblico come era solito fare, singolari introduzioni ai brani e commenti sugli stessi, i passaggi repentini da sequenze di totale improvvisazione ad accenni di melodie e canzoni. Un intrattenitore unico e perfettamente consapevole di esserlo, tanto da intitolare «The Inimitable» un suo album per la chabada. Non a caso anche questo cd si apre con un discorso rivolto al pubblico, e i toni sono quelli arguti e ironici così palpabili nella sua musica. Ascoltiamo Coxhill precisare di aver ricevuto alcune richieste dall’organizzazione in merito alle caratteristiche del concerto, in particolare di essere «nice», e sottolineare subito dopo che attenervisi sarà improbabile! Dopo di che, parte una lunga improvvisazione – non a caso intitolata Unconfirmed – durante la quale il Nostro si diletta e delizia il pubblico con escursioni ardite, frasi complesse, evoluzioni che investono l’intera gamma timbrica del soprano. Esemplare poi il trattamento riservato a un celebre standard come I Thought About You del quale esplora ogni possibile e impossibile variazione, celando il tema, lasciandolo affiorare a malapena facendosi largo nella folla delle improvvisazioni che intanto sopraggiungono. È la cifra dell’intero concerto, con nuove spiegazioni e confidenze, seguite da deliziose escursioni sonore, passando anche al sopranino in My Old Sopranino, gimcana timbrica imperdibile. Still For Bunk, invece, richiede una postilla. L’anno precedente Coxhill aveva infilato in un album per la nato, «Cou$cou$», una composizione per la quale si firmò con il nome di un personaggio di fantasia, Buck Funk. In questa serata gallese eccolo ritirare fuori la storia, giocando foneticamente e raccontando alcuni dettagli sul personaggio e la sua fede religiosa, millantando di averlo conosciuto e comunicandone la scomparsa avvenuta il giorno prima. Poi accenna alcune linee melodiche intrecciate all’inno Nearer My God Thee, in pratica facendo il verso a una cerimonia funebre, infine interrompendosi e confessando di essersi inventato tutto… Si procede così per il resto della serata: da un delizioso ricamo sul tema di Over The Rainbow (Beyond The Rainbow), a un ennesimo surreale monologo per introdurre No Stranger, sorta di fantasia sul tema di Stranger On The Shore, che, a sentir Coxhill, alcuni gli avrebbero chiesto di eseguire e altri no, cosicché non gli restò altra scelta che suonarla e al tempo stesso non suonarla, tornando al sopranino, lo strumento che più richiamava il clarinetto della versione originale di Acker Bilk. Si chiude con Juan For The Road, magistrale esercizio d’equilibrio tra note e pause, tutte presenti con il medesimo peso e che concorrono alla creazione di un’atmosfera suggestiva. Un’altra gemma, quindi, estratta dal paese delle meraviglie inventato da Coxhill. E la Slam si congeda con un disco imperdibile.
Fucile

Pubblicata sul numero di giugno 2021 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

www.slamproductions.net

FORMAZIONE

Lol Coxhill (sop.).

DATA REGISTRAZIONE

Cardiff, 29 giugno 1985.