Pedro Luís «Vale Quanto Pesa – Pérolas de Luiz Melodia»

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Pedro Luís
Pedro Luís (foto di Nana Moraes)

L’uscita di un importante album dedicato a uno dei grandi protagonisti della MPB ci spinge a fare quattro chiacchiere con il suo ideatore, Pedro Luís.

Si dice che il samba sia nato nella zona nord di Rio de Janeiro. Nel quartiere di Estácio, sul morro di São Carlos. Le sue vie hanno accolto i bohémiens carioca, hanno visto Ismael Silva fondare la prima scuola di samba della città, la Deixa Falar, e hanno permesso che germogliasse il talento di uno degli artisti che ha saputo coniugare la vecchia tradizione del samba alle nuove tendenze della musica brasiliana: Luiz Melodia (1951-2017).

Figlio di Oswaldo, sambista della prima ora, Luiz arriva sui grandi palchi del Paese grazie al suo grande talento e a una serie di fortuiti eventi. Come lui stesso amava dire, quello che oggi tutti conoscono come il Negro Gato ha avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Perché, nonostante il giovane Luiz si esibisse nei bar della città fin da piccolo, per lui la musica era solo un diletto, non certo un lavoro serio. E del resto il padre voleva che il figlio finisse gli studi. Molto spesso, però, è la vita a decidere per noi. Se oggi conosciamo Luiz Melodia per il grande artista che è, lo si deve a una certa Rose che si trasferì nel morro di São Carlos, a due passi da casa Melodia, notò il talento di Luiz e volle presentarlo a un suo gruppo di amici musicisti.

Gli amici di Rose erano i tropicalisti Caetano Veloso, Gilberto Gil, Waly Salomão e Gal Costa. E proprio a Gal, Luiz fece ascoltare un suo pezzo dal titolo My Black, Meu Nego. Gal se ne innamorò e volle registrarlo. Ma Waly suggerì all’autore di cambiare il titolo. Nacquero così Pérola Negra, che Gal registrò nel 1972 e il grande artista Luiz Melodia.

Un anno più tardi, lo stesso titolo lo avrebbe assunto il suo disco d’esordio. L’album «Pérola Negra» è ancora oggi considerato tra i capolavori della MPB. Molte delle canzoni contenute in quell’album sono state reinterpretate da Maria Bethânia (Estácio, Holly Estácio), Caetano Veloso (Magrelinha), Arnaldo Antunes (Pra Aquietar) e così via. Invece Itamar Assumpção non ha registrato canzoni di Luiz ma gli ha dedicato un brano dal titolo Quem é Cover de Quem, ispirato al fatto che spesso pubblico e critica confondessero il Negro Gato con il Nego Dito (uno dei soprannomi di Itamar).

A «Pérola Negra» seguì una serie di lavori di grande valore artistico come «Maravilhas Contemporâneas» (1976), «Felino» (1983), «Estação Melodia» (2007), fino ad arrivare a «Zerima» (2014) con il quale Luiz Melodia vinse il Prêmio Música Popular Brasileira nella categoria miglior cantante di MPB. La brillante carriera di Luiz Melodia si è interrotta bruscamente a seguito delle complicanze di un mieloma multiplo. Alle nuove generazioni è rimasta un’eredità musicale incommensurabile con la quale, prima o poi, tutti trovano necessario confrontarsi. Così come ha fatto di recente il compositore carioca Pedro Luís, il cui incontro con la musica di Melodia ha prodotto un doppio album dal titolo «Vale Quanto Pesa – Pérolas de Luiz Melodia», in cui è raccolta una folta parte del canzoniere del collega. Sarebbe però sbagliato considerare l’album come una sterile rassegna di cover: il disco è l’interpretazione del tutto personale e inedita di musiche che ormai appartengono alla collettività.

Pedro Luís
Pedro Luís

Cosa rappresenta Luiz Melodia per la musica brasiliana e per te?
Credo che Melodia, dopo essere stato presentato al mondo da Gal Costa, con Pérola Negra, e da Maria Bethânia con Estácio, Holly Estácio, abbia realizzato un disco incredibile, rivelandosi non solo come un grande autore ma anche come interprete gigantesco e fondamentale. Posso dire che la sua musica è stata la mia prima scuola, sia come autore che come compositore.

Quando é nata l’idea di dedicargli un disco?
All’inizio sentivo il desiderio di rivivere soltanto il disco «Pérola Negra» reinterpretandone le canzoni dal vivo. Mi sono subito reso conto che il repertorio era molto breve per un concerto, così ho dovuto aggiungere brani. Il concerto é poi diventato un disco che abbiamo intitolato «Vale Quanto Pesa – Pérolas de Luiz Melodia».

Il canzoniere di Luiz Melodia è immenso. In che modo hai selezionato il repertorio?
Ho scelto le canzoni che dialogavano meglio con i brani del disco «Pérola Negra». A queste ho aggiunto alcuni brani che non erano stati composti da Luiz ma che avevano raggiunto il successo grazie alla sua interpretazione, come A Voz do morro di Zé Keti o Maura di Osvaldo Melodia, suo padre.

In che modo le musiche originali si trasformano nella tua rilettura?
La mia idea non era quella di copiare ma di rendere omaggio a un grande artista. Insieme ai musicisti che hanno lavorato con me – Élcio Cáfaro alla batteria, Pedro Fonseca alle tastiere e Miguel Dias al contrabbasso – abbiamo iniziato a creare dei tappeti sonori che, in qualche modo, facessero riferimento ai riff e ai fraseggi usati da Melodia. A questo abbiamo aggiunto molto del nostro background.

Com’è stato lasciare per qualche tempo il ruolo di compositore e reinventarsi interprete?
Ogni volta che mi confronto con composizioni di altri artisti ho sempre bisogno di una fase di studio. Per me è una sfida. Affronto tutto come un progetto di formazione, un corso. Il caso di Luiz non è stato diverso ma assai più intenso, visto che a lui ho dedicato un concerto, un disco e un intero tour.

Pedro Luís «Vale Quanto Pesa - Pérolas de Luiz Melodia»
Pedro Luís «Vale Quanto Pesa – Pérolas de Luiz Melodia»

Qual è stato il brano più difficile da interpretare?
I brani più famosi si rivelano sempre i più difficili. Pérola Negra ed Estácio, Holly Estácio sono state rese celebri da due artiste meravigliose. Non esisteva la minima possibilità di superare le loro versioni, ma entrambe sono state un’ispirazione per me.

Secondo te, esiste qualche artista di oggi che possa essere considerato l’erede di Luiz Melodia?
No, credo proprio di no.

Ma a tuo avviso, qual è il futuro del samba?
Credo che il samba sia in continuo movimento, sia per l’impegno di chi lavora per mantenerlo vicino alle sue origini, sia per quello di chi tenta di innovare questo territorio sacro. Sono attratto da entrambi questi percorsi che ritengo possano garantire un futuro meraviglioso.

Alcuni brani di Luiz Melodia furono censurati dalla dittatura militare. Oggi sembra che il Brasile viva un nuovo momento difficile. Qual è il ruolo che può rivestire la musica in una fase come quella attuale?
È uguale a quello della cultura, dell’educazione e di ogni cittadino: dobbiamo essere coscienti degli errori e delle atrocità commesse dal regime militare, imparare dal passato e non ripetere le pagine tristi della nostra storia.

Forse è ancora presto per chiedertelo, ma conti di tornare presto a produrre un disco di inediti?
Sicuramente. Sto già lavorando a un nuovo album, che probabilmente verrá pubblicato verso la fine dell’anno.

Pietro Scaramuzzo

[da Musica Jazz, maggio 2019]