Timuçin Sahin’s Flow State «Nothing Bad Can Happen»

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AUTORE

Timuçin Sahin’s Flow State

TITOLO DEL DISCO

«Nothing Bad Can Happen»

ETICHETTA

Between The Lines

 


 

Quarantacinque anni, turco di nascita e olandese d’adozione (i suoi studi si sono svolti in prevalenza fra Rotterdam e Amsterdam, fra gli altri con Joe Pass e John Abercombie), Timuçin Sahin suona la chitarra da quando di anni ne aveva sedici. Randy Brecker, Greg Osby, Robin Eubanks, Mike Mainieri, Ernst Reijseger e Mark Turner sono alcuni dei musicisti con cui si è prodotto, con la sua singolare chitarra a doppio manico, rispettivamente a sette e sei corde (nel primo caso senza capotasti). In questo cd (il suo quinto, salvo errori e omissioni) dirige un quartetto che raccoglie l’eredità di un precedente quintetto in cui, dei presenti, militava il solo Tordini. Incline al rock (come del resto molti suoi colleghi di strumento) come al jazz e allo sperimentalismo tout court, Sahin mette qui in fila otto brani di sua composizione (tre, non consecutivi, s’intitolano come il gruppo, Flow State), sfoggiando belle geometrie e una felice mobilità interna, con segmenti più nervosi, persino febbrili, o, volta a volta, più rilassati, quasi a mezza voce. Si coglie chiara la volontà di perseguire una propria linea poetica, finendo per generare magari un minimo di ciclica ripetitività.

Bazzurro

[da Musica Jazz, agosto 2018]

 


 

DISTRIBUTORE

Pias

FORMAZIONE

Timuçin Sahin (chit.), Cory Smythe (p.), Chris Tordini (cb.), Tom Rainey (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

New York, 23-6-16.

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