Mike Westbrook «In Memory Of Lou Gare»

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AUTORE

Mike Westbrook

TITOLO DEL DISCO

«In Memory Of Lou Gare»

ETICHETTA

Westbrook Records

 


 

È dichiaratamente scritto in copertina: questo è un omaggio al sassofonista e amico da poco scomparso, e tale si conferma all’ascolto. Qui Gare (1939-2017) è il padrone assoluto della scena. Siamo di fronte a un inconsueto album di solo sassofono tenore, magistralmente artefatto da Westbrook selezionando e ritagliando alcuni contributi del sassofonista alla Uncommon Orchestra. Il britannico Gare, nato a Rugby, se ne è andato nell’ottobre scorso e negli ultimi anni di vita si era ritrovato con Westbrook. Aveva suonato con lui agli inizi degli anni Sessanta nella prima formazione allestita da Westbrook, una band di undici elementi in cui militavano il chitarrista Keith Rowe e un’esuberante sezione d’ance composta da Gare, Mike Osborne e John Surman. In seguito, nel 1965, Gare e Rowe intrapresero l’impervia strada dell’improvvisazione radicale formando l’enigmatica creatura chiamata AMM. Ed eccolo, quindi, questo ritorno al futuro, immortalato digitalmente per ricordarci lo straordinario talento e la sensibilità musicale di Gare.

Apre D.T.T.M., che arriva dall’album «On Duke’s Birthday» (1985), qui in un nuovo arrangiamento scritto per la Uncommon Orchestra. È uno straordinario biglietto da visita, quello che Gare esibisce, infondendo una carica di blues illuminata da un suono pastoso e ricca di sfumature lungo l’intero assolo. Due brevi brani testimoniano invece del lavoro più recente di Westbrook, «A Bigger Show», al quale Gare contribuì in fase di preparazione del progetto: un prezioso documento. Possiedono energia e carica a sufficienza le prove del sassofonista su Manje (scritta da Chris McGregor), arrangiata per la Dedication Orchestra e sul rossiniano The Barber, quasi un hit nella discografia westbrookiana con accenno al tema solo nel finale. Si entra nella storia del jazz con due composizioni di Billy Strayhorn: Johnny Come Lately, uno dei rari momenti in cui ascoltiamo in modo meno stringato l’orchestra e l’assolo di un altro musicista, ovvero l’introduzione al contrabbasso di Marcus Vergette, e il superclassico Lush Life, che svela definitivamente le radici jazz di un musicista che ha trascorso gran parte della sua vita artistica in territori liminari. Si torna al Duca con D.T.T.M. 2, una prima versione del brano qui insaporita dalla voce di Kate Westbrook. Chiude una composizione tratta da uno dei capolavori di Westbrook, «The Cortège». Il brano è Graffiti e, ancora una volta, lascia a bocca aperta la magistrale rielaborazione di Gare. Ha proprio ragione Westbrook nello scrivere che se ne è andato un maestro.

Fucile

[da Musica Jazz, agosto 2018]

 


 

DISTRIBUTORE

IRD

FORMAZIONE

Lou Gare (ten.), The Uncommon Orchestra, Mike Westbrook (arr., dir.).

DATA REGISTRAZIONE

Località varie, da dicembre 2014 a luglio 2015.

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