«The Köln Concert» di Keith Jarrett, uscito nel 1975 per ECM Records, è un episodio epico della storia del jazz: un piano solo cristallizzato in un disco (un bestseller da milioni di copie) venerato da appassionati di tutto il mondo e studiato da generazioni di musicisti. La ragione primaria del fascino della registrazione risiede nella sua natura di improvvisazione: una prassi apparentemente spericolata, divenuta tratto distintivo di tanta produzione del pianista statunitense.
Il lavoro di Elsdon è un approfondito studio tecnico che investe la materia squisitamente musicale, con trascrizioni dei passaggi chiave, analisi armoniche, individuazione di patterns ritmici e tanto altro. Ma l’autore si spinge oltre, interrogandosi sul senso dell’estemporaneità musicale e sulle differenze tra composizione e improvvisazione, individuando i passaggi evidentemente già strutturati (come il bis che chiude il disco), riportando aneddoti e curiosità su quella serata e tratteggiando il momento artistico di Jarrett (registrazioni e tour di quel periodo) alla ricerca di eventuali semi preesistenti.
Un libro imperdibile per i musicisti.
Peter Elsdon – Oxford Studies in Recorded Jazz, Oxford – 2013 – Pagine 176
Antonio Iammarino