«Rock ‘n’ Soul». Intervista a Noemi Serracini

Conduttrice e autrice radiofonica di RAI Radio 2, scrittrice, saggista, ha pubblicato un libro (edito da Arcana) molto interessante che sottolinea degli aspetti della musica non sempre considerati.

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Noemi Serracini Foto di Azzurra Primavera

Noemi, nell’introduzione del tuo libro dichiari subito che ti affascina di più il processo creativo rispetto all’opera. Perché e cosa ti affascina del processo creativo?
È l’atto in sé, tutto ciò che di piccolo o grande si cela dietro l’ispirazione generatrice di arte.

Immagino che tu abbia riflettuto anche sul fatto che, in alcuni casi, il processo creativo di alcuni brani molto noti sia stato gonfiato fino a diventare una fiaba/leggenda. La scoperta di un processo creativo alterato o inventato rende ai tuoi occhi (anzi, orecchie) l’opera meno interessante?
Onestamente non mi sono soffermata su questo aspetto, anche perché fiabe o leggende che siano mi divertono. Non pretendo un processo creativo struggente, o necessariamente complesso. Le canzoni possono nascere in qualsiasi modo e momento. C’è un aneddoto interessante in cui si narra che Paul McCartney abbia scritto Hello Goodbye giocando su contrasti semplici e immediati proprio per rispondere a un interlocutore che chiedeva come nascono le canzoni, dimostrando che il processo creativo non richiede necessariamente chissà quali atti di raccoglimento. Poi, che quello sia anche uno dei brani che ha segnato le prime turbolenze interne tra i membri dei Beatles è un’altra storia.

Come è nata l’idea di questo libro?
Dal desiderio di mettere insieme due aspetti importanti del mio percorso di vita: la musica e la spiritualità.

Nel merito del tuo affascinante lavoro editoriale Rock ‘n’ Soul, come hai proceduto nel selezionare gli undici musicisti interessati?
Quando è emersa la volontà di raccontare storie di musica e spiritualità ho iniziato una riflessione sugli artisti e artiste che conoscevo. Di alcuni sapevo che avevano avuto esperienze interiori significative, importanti nella determinazione del percorso artistico. Il mio lavoro in radio (all’epoca in cui scrivevo il libro Radio Freccia, oggi Rai Radio2) ha avuto una certa influenza su di me nel circoscrivere il raggio della ricerca. I primi entrati subito in gioco sono stati George Harrison, Patti Smith, Leonard Cohen, Bob Dylan (l’incontro con lui è stato, forse, il più sofferto, ne parlo qui), Sinéad O’Connor, Yusuf / Cat Stevens, Nick Cave e, soltanto in un secondo momento, Joni Mitchell, Tori Amos e PJ Harvey. Una cosa a cui tenevo moltissimo in questo libro era che ci fosse un reale equilibrio di genere. La musica è uno di quei settori in cui manca praticamente da sempre parità e per me era importante creare un’alternanza di voci e punti di vista equilibrata e plurale allo stesso tempo.

Perché hai voluto dare risalto alla spiritualità?
Musica e spiritualità vanno a braccetto. Ho sempre pensato alla musica come l’espressione artistica più vicina al sentire interiore e da quando ho iniziato a meditare (ormai da diversi anni) ne sono sempre più convinta.

Copertina di Claudia Intino, aka Gubrin

Sai, mi sarei aspettato di trovare anche John Lennon in ambito spirituale… visti i suoi trascorsi anche con Yoko Ono. Lo hai escluso scientemente?
Non credo di averlo escluso scientemente. Nel momento in cui ho iniziato a riflettere sul libro ho scelto gli artisti e le artiste di cui ho sentito che volevo raccontare le storie. E per quanto riguarda i membri dei Beatles non ho avuto dubbi: George Harrison.

Hai articolato il tutto come se si trattasse di un disco, ma ovviamente hai parlato di ogni singolo musicista che hai coinvolto. Ti andrebbe di fare un gioco e scegliere un brano per ogni songwriter, creando una vera e propria compilation?
Seguo l’ordine con il quale gli artisti e le artiste sono presenti all’interno del saggio. George Harrison: All Things Must Pass. Patti Smith: Ain’t It Strange.  Leonard Cohen: Who by Fire. Joni Mitchell: Blue. Bob Dylan: Gotta Serve Somebody. Tori Amos: God. Yusuf / Cat Stevens: Moonshadow. Sinéad O’Connor: Reason With Me. Nick Cave: Red Right Hand. PJ Harvey: We Float.
Permettimi anche ricordare che esiste un’intera compilation con tutti i brani che vengono citati nel libro. Basta andare su Spotify e cercare il titolo: Rock’n’Soul. Storie di Musica e Spiritualità. Ci sono circa 10 ore e mezza di musica!

Sempre tra il serio e il faceto, aggiungeresti un artista del terzo millennio?
Ce ne sono diversi interessanti, ma non li inserirei tra quelli di questo libro, piuttosto farei un volume a parte.

Questo libro ha a che fare con il tuo programma su RAI Radio 2?
Ha a che fare con la mia vita, quindi in qualche modo anche con le cose faccio.

Come hai proceduto con l’attività di ricerca del materiale che hai utilizzato per la stesura del libro?
Molto lavoro di ricerca appunto, selezione libri, lettura, ascolto brani, visione documentari e confronto con persone esperte che ancora ringrazio. Sono tutte nel libro. Da Massimo Granieri (che ne ha curato la prefazione) al giornalista musicale Paolo Vites, nonché scrittore di libri preziosi, fino ad Adriano Ercolani autore della postfazione.

È un saggio, ma la narrativa è da romanziera. Avevi già altre esperienze di saggistica?
No, è la prima, però sono una lettrice appassionata di saggi e romanzi.

Noemi, scorrendo il tuo curriculum, ci si accorge che i tuoi studi erano già da subito orientati verso i mass-media. Quando hai maturato questa decisione professionale e perché proprio questo universo?
In realtà la mia prima scelta, quando ero veramente saggia, intorno agli otto anni, sarebbe stata veterinaria. Poi non so cosa sia successo con l’età. Forse sono stata influenzata dalla serie televisiva Fame, di cui le mie sorelle (più grandi di me) erano pazze. Io la guardavo da piccolina, insieme a loro. Ho studiato danza, teatro, regia e cinema all’università, fino al master in radio e tv.

Qual è il tuo rapporto con la musica? Intendo: hai un passato – o presente – anche di musicista?
Purtroppo no. Coltivo da anni il sogno di imparare a suonare la chitarra.

Foto di Azzurra Primavera

Noemi, qual è il tuo rapporto con la musica jazz?
La frequento con piacere.

Cosa è scritto nell’agenda di Noemi Serracini?
Intanto proseguono ogni giorno dalle 20 alle 24 le Sere D’Estate su Rai Radio2 fino al 9 settembre. Poi ci sarà una nuova stagione de La Sveglia di Radio2, il programma che conduco sempre con Fabrizio D’Alessio tutte le mattine, anzi le mattinotti, dalle 4:00. Con il libro, invece, farò tappa al Festival LibrIntorno il 3 settembre e al Festival Torino Spiritualità il primo ottobre, qui faremo un incontro e un’esperienza di meditazione accompagnati dal sitarista italiano Leo Vertunni. E prima o poi un programma televisivo! Nell’immediato portare fuori il cane.
Alceste Ayroldi

Pagina Instagram di Noemi Serracini: https://www.instagram.com/la__noe/

Qui il link della recensione del libro:
https://www.musicajazz.it/recensione-rock-n-soul-noemi-serracini/