Il trio Eternal Triangle incanta al Cafe Oto di Londra

16 Agosto 2023: un trio al fedele servizio di un inossidabile Trevor Watts.

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Trevor Watts guida il trio Eternal Triangle

In una calda serata di metà agosto al Cafe Oto di Londra si è esibito il trio del sassofonista Trevor Watts. Questo piccolo locale ha una capienza di circa novanta persone in un unico spazio aperto piuttosto informale, pochissimi tavoli, settore vendita dischi e libri, banco bar aperto tutto il giorno. Questo club in pochi anni ha conquistato fama internazionale ospitando i più illustri nomi della avanguardia di fronte ad un pubblico attento e competente, pronto a trasmettere calore ed energia ai musicisti e forse anche per questo anche mostri sacri sono pronti ad esibirsi in questo luogo privilegiando il Cafe Oto ad altre scelte più commerciali, scontate o celebri.

Trevor Watts al sax alto

L’ottantaquattrenne Watts è apparso in splendida forma ed era affiancato, in questo combo dall’inusuale strumentazione, dal percussionista Jamie Harris e da Veryan Weston alle tastiere.
Questo gruppo è nato già alcuni anni or sono dalla fusione dei duo Watts-Weston e Watts-Harris, espressamente per eseguire le composizioni di Trevor Watts. Il vantaggio della lunga collaborazione si avverte sin dalle prime note. Per quanto complesse ed articolate siano le composizioni si percepisce una perfetta padronanza e controllo della materia sonora da parte dei tre e non ci sono dubbi che si tratti di un felice work in progress pronto a plasmare e reinventare la materia sonora sera dopo sera. Watts ha alternato sax soprano ed alto in dodici brani tutti che hanno scaldato sempre più il pubblico presente in sala.
Pur muovendosi all’interno di un ben preciso mood, Watts ha saputo alternare lirismo, dolcezza, tensione, impeto rendendo l’ora e mezza di concerto tutt’altro che monotona. Il sassofonista è uno degli ultimi sopravvissuti alla leggendaria stagione del jazz inglese degli anni sessanta quando la scena londinese, già particolarmente in fermento venne scossa dall’arrivo dei Blue Notes dal Sud Africa. Uno degli elementi preminenti di questa musica è il riferimento alle radici africane accentuato dal gioioso battere sui bongos da parte di Harris, ma anche dai soli di Trevor Watts con lunghe frasi molto articolate sempre alla ricerca della melodia. Innumerevoli anche i riferimenti al jazz inglese ed europeo di avanguardia, di cui Watts fu protagonista della prima ora. Il trio ha saputo galleggiare tra un cerebrale senso di libertà espressiva e un viscerale funky che ne pare il contraltare, senza che nessuna di queste due anime avesse il soppravvento.
Alla freschezza di questa esibizione hanno giovato due aspetti molto distinti: da un lato l’alternarsi di ritmi diversi all’interno dei singoli brani, dall’altro la straordinaria inventiva di Weston al sintetizzatore. Il tastierista è capace di emulare chitarre, vocalizzi, strumenti più disparati in un caleidoscopio rinforzato dalla incessantemente felice propulsione dei bongos e dei piatti di Jamie Harris. Anche questi ultimi erano percossi dalle sole mani, in una efficace continuità poliritmica.

Veryan Weston al sinterizzatore

Così la limpida voce dei sax di Watts, particolarmente incisiva e cristallina con il soprano, ha potuto stagliarsi su un sottofondo creato dai partner, al servizio delle composizioni del leader senza essere subalterni. Del resto i tre suonano assieme da anni ed il loro ritrovarsi a memoria nei cambi di tempo ne è la dimostrazione. La voce di Watts, da oltre cinquant’anni tra le più fervide nella scena inglese, resta personale ed efficace, priva di errori e sbavature, stupendamente lucida e controllata anche quando il fraseggio si fa torrenziale e prolungato.
Tra l’altro questo gruppo è stato scelto per inaugurare una nuova costola della giovane ma attivissima etichetta discografica Jazz In Britain, che sinora ha riproposto materiale inedito del jazz d’avanguardia inglese degli anni Sessanta e Settanta ma che intende dedicarsi anche a musica contemporanea. Il primo disco verrà registrato dal vivo proprio da questo eccitante trio e non vediamo l’ora di poterlo ascoltare.
Giancarlo Spezia
Foto di Francesco Spezia