Steve Potts risplende nei piccoli club di Parigi, nel ricordo di Steve Lacy

3 giugno 2023: un concerto intimo davanti a 25 spettatori accalcati in una delle mitiche caves parigine.

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Insegna Bab-Ilo a parigi
L'insegna del Bab-Ilo, 9 Rue du Baigneur, Paris

Non sono purtroppo molte le occasioni di ascoltare in Italia Steve Potts, sassofonista americano che fu allievo di Eric Dolphy e già dall’inizio degli anni Settanta, quando si trasferì a Parigi, fedelissimo sodale di Steve Lacy. E proprio a Parigi lo abbiamo incrociato nella cornice di uno splendido jazz club nel cuore della capitale. Si tratta del Bab-Ilo, sito nel quartiere di Montmartre, a due passi dalla cattedrale del Sacré-Cœur.

L'esterno del Babilo Jazz club
l’esterno del Babilo Jazz nel quartiere di Montmartre

Parigi è una capitale del jazz e tutti gli appassionati dovrebbero almeno una volta recarvisi per assaporare l’inimitabile gusto che i suoi club sanno donare alla musica. . Il Bab-Ilo risponde a tutte le classiche caratteristiche che si attribuiscono a questi esercizi, spesso chiamati “caves” cioè cantine, perché se al piano terra si tratta spesso di normalissimi bar, scendendo le scale si giunge in questi ambienti sotterranei così piccoli da obbligare a un contatto letteralmente fisico con i musicisti. Nel nostro caso, il Bab-Ilo ospitava i quattro musicisti e un massimo di ventiquattro spettatori stipati in ogni anfratto del locale.

Il programma della serata del Babilo
Su una lavagna in gesso ill programma della serata con due concerti

Una situazione totalmente intima, che normalmente non richiede nessun tipo di amplificazione se non per il basso o altri strumenti elettrici, e fa cadere ogni barriera tra chi suona e chi ascolta. Quando si parla di acustica di un club, è difficile pensare che si possa avere più di così. Non esiste un palco, i musicisti sono a un metro dagli spettatori più vicini e a quattro dai più lontani. I prezzi sono decisamente contenuti, sia per lo spettacolo sia per le consumazioni, e il personale molto cordiale, pur non essendoci noi presentati in alcuna maniera. I musicisti parlano e scherzano con gli spettatori in un’atmosfera di totale e divertito relax.

Steve Potts a parigi
il quartetto al Bab-ilo Jazz Club

Potts si è esibito, come fa spesso, con il trio del pianista Jobic Le Masson, che vede Peter Giron al contrabasso e Mourad Benhammou alla batteria. Una sezione ritmica di notevole qualità, che si muove compatta e si ritrova a memoria con tempismo perfetto. I brani erano improntati a una certa muscolarità, terreno ideale per i lunghi assolo di Steve Potts, giocati spesso sui registri alti del sax alto e del soprano, ricchi di reiterazioni, vorticosi e ipnotici, sempre comunque lucidi e assecondati dai compagni, in particolare dal batterista.

Steve Potts al sax soprano
Steve Potts, per decenni sodale di Steve Lacy

Quest’ultimo ha mostrato una gamma poliritmica non comune, ed è un sicuro talento da tenere d’occhio in futuro. Vanno comunque elogiati anche bassista e pianista, autori di una prestazione superba. I temi hanno connotazioni fortemente geometriche, pur lasciando ampia libertà nelle parti improvvisate. Evidentemente le lezioni di Steve Lacy hanno lasciato il loro segno.

Peter Giron
Peter Giron al contrabbasso

Assistere a un concerto di tale qualità in coesione con i musicisti crea un’energia palpabile: si entra direttamente nella musica, si partecipa alla creazione. Dopo il concerto i musicisti ci hanno rivelato che i brani del repertorio cambiano ogni sera per mantenere la freschezza dell’esibizione.

Mourad Benhammou
Mourad Benhammou alla batteria. Grande poliritmia.

Il Bab-Ilo può essere sicuramente ascritto alla cerchia dei migliori jazz club parigini, nello stile dei locali più storici e celebrati come il Caveau de la Huchette o il leggendario e rimpianto Chat Qui Pêche.

Giancarlo Spezia

Foto di Francesco Spezia