Gary Peacock «Now This»

In un anno di ricorrenze per l’Ecm, questo album intende celebrare gli ottant’anni di Gary Peacock. Il trio rifugge sentieri consueti e modelli prevedibili per valorizzare al massimo le personalità in gioco, sebbene sia avvertibile in Baron una certa implicita riverenza per la memoria di Paul Motian. La musica (vecchi e nuovi brani originali più una bella versione di Gloria’s Step) è dominata da una sorta di inquieta introversione, che si rivela in un’inclinazione esplorativa, foriera di enigmatiche conversazioni che talora sfociano in momenti di maggior impeto (come nella chiusura di Requiem). La dimensione collettiva non ne risente ma non c’è dubbio che il programma sia prettamente dominato dalla direzione sicura del leader, che assume posizione di spicco dispiegando la propria inconfondibile sonorità attraverso ogni possibilità espressiva dello strumento. Comunque ammirevole è l’interlocuzione con i sodali, tra cui Copland si conferma maestro di sottigliezze armoniche e melodiche. L’eccellente qualità della ripresa audio (allo storico Rainbow Studio), è largamente preferibile a più recenti scelte produttive dell’etichetta e rinnova fasti passati.