De Bethmann, El-Malek, Leloup, Savy e Jannuska

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Pierre de Bethmann Medium Ensemble «Todhe Todhe»

Pierre de Bethmann Medium Ensemble «Todhe Todhe» Alea Musique, aleamusique.fr

Terzo volume per il Medium Ensemble con qualche significativa variazione rispetto a «Exo» (2016) e «Sisyphe» (2014). È sparita la voce, che tanta parte aveva nelle esposizioni tematiche e nei controcanti dei precedenti lavori (anche nel riuscitissimo «Cubique»), e sono spariti anche corno e tuba. Il Medium è dimagrito, ma non per questo la musica appare più snella, anzi. Pur mantenendo un precipuo interesse nei confronti del ritmo – una costante sin dai tempi del trio Prysm –, De Bethmann si concentra sull’elaborazione di forme in moto perpetuo. Da temi intricati sgorgano i solisti (Todhe Todhe, Volseau), attorno ai quali si dislocano man mano gli strumenti, in un gioco continuo di ispessimenti e assottigliamenti, di associazioni timbriche (Ecart Type, Wasi Sabi) e strumentali (l’assolo di flauto accompagnato dalla sola batteria in Todhe Todhe). Dopo il funky soul di Amblitude, la luminosa Nuance persistente – una boccata di aria fresca – chiude un doppio disco ad alta densità esecutiva.

Christophe Dal Sasso «The Palmer Suite»

Christophe Dal Sasso «The Palmer Suite» Jazz & People, jazzandpeople.com

Ritroviamo lo stesso de Bethmann, El-Malek, Leloup, Savy e Jannuska in «The Palmer Suite», una storia di terra e vino, messa in musica con eleganza, un certo gusto per la lentezza e un’efficace concisione (La décadence, La décennie terrible) da Dal Sasso, allievo di Ivan Jullien e arrangiatore per Yusef Lateef e Milton Nascimento (si vedano in proposito i dischi dei fratelli Belmondo per la B Flat, effimera etichetta francese). Sfruttando appieno la propria big band, Dal Sasso sembra solcare l’intero Novecento musicale, colto e jazzistico, per raccontare alcuni momenti chiave, anche quelli più difficili (coincidono con la sezione centrale della suite) della storia del Château Palmer, i cui vini riportano oggi l’appellation Margaux. L’orchestra si muove coesa (Une transition douleureuse) e, quando le tocca, sa anche sfoderare un rapido swing senza perdersi mai via (Le plus grand des domaines). Preziose le note di copertina, redatte con dovizia di particolari: una guida utile a questa felice ricostruzione storico-musicale.

Civelli

FORMAZIONI

«Todhe Todhe» (Parigi, dal 10 all’11-7-18): Sylvain Gontard (tr., flic.), Denis Leloup (trne), Sylvain Beuf (alto), David El-Malek (ten.), Stéphane Guillaume (ten., fl.), Thomas Savy (cl. b.), Pierre de Bethmann (p.), David Patrois (vib., mar.), Simon Tailleu (cb.), Karl Jannuska (batt.).

«The Palmer Suite» (Villetaneuse, dal 2 al 3-6-18): Julien Alour, Joël Chausse, Quentin Ghomari (tr., flic.), Jerry Edwards, Denis Leloup (trne), Bastien Stil (tuba), Dominique Mandin (alto, fl.), Sophie Alour (ten., fl.), David El-Malek (ten.), Thomas Savy (ten., cl., cl. b.), Christophe Dal Sasso (fl., dir.), Pierre de Bethmann (p.), Manuel Marchès (cb.), Karl Jannuska (batt.).

[da Musica Jazz, settembre 2019]