HomeRubriche

Rubriche

Seduzioni senza tempo: Sposin’ di Helen Merrill

A Bud Powell piaceva parecchio Helen Merrill. Anche Charlie Parker l’ammirava assai. Giovanissima, fu notata da Earl Hines, che la volle nel suo sestetto per affiancare la dimissionaria Etta Jones. Si era nel 1952 e il suo talento non sfuggì a Bennie Green, il trombonista della band. Quella voce doveva fiorire, e Green convinse il boss della EmArcy, Bob Shad, a darle una chance. Shad se ne persuase, e sotto Natale la portò in sala di registrazione assieme a Jimmy Jones, Milt Hinton, Oscar Pettiford, Herbie Mann e Clifford Brown, un altro talento in piena fioritura. Anno 1954, con Quincy Jones ad arrangiare il tutto. Ma nessuno ha amato Helen Merrill quanto il pubblico giapponese, invaghitosi proprio di quella versione di You’d Be So Nice To Come Home To registrata per la sotto-etichetta della Mercury e che la Seiko utilizzò anni dopo a fini promozionali, abbinandola su un singolo alla […]

Questo è un contenuto premium! Abbonati!

Se sei già abbonato accedi con la tua user e password!

Soul Jazz!

In lingua inglese, «soul» significa «anima». Nel jazz questo termine è entrato in uso rispecchiando ciò che era già presente nella vita quotidiana: una...

Nancy Wilson: Suono e Stile

Presentandola nel 1962 in una puntata di «Jazz Scene USA», il cantautore hard bop chicagoano Oscar Brown Jr. la descrisse come «felice miscela di...

John Lurie & Lounge Lizards

Sul finire degli anni Settanta, ventiseienne, John Lurie decise cosa avrebbe fatto da grande: l’attore e il musicista. Nel primo caso cominciò in souplesse,...
- Advertisement -
Sant'Elpidio Jazz
GleAm

The New Definitive Tristano

Alla data della morte, avvenuta il 18 novembre 1978 (all’età di cinquantanove anni), la discografia in long playing di Lennie Tristano la si poteva...

Il Jazz di Kenny Wheeler

Pensando all’apporto autonomo del jazz all’estetica musicale (dato che quell’estetica del jazz autarchica e infarcita di etica storico-sociale forse non sarebbe interessata a rilevare...

Un ambasciatore della libertà: in ricordo di Fred Van Hove

Fred Van Hove era uno della prima ondata, quella sana, s’intende, virale ma sana: la prima ondata di improvvisatori europei. Van Hove se ne...

Guido Crepax: Improvvisatore a fumetti

«Andava in redazione con le sue tavole “sgarzinabili”», racconta il figlio Antonio, «e se Giovanni Gandini (che dirigeva Linus) gli diceva che questo o...
- Advertisement -
Sant'Elpidio Jazz
GleAm

Stomu Yamash’ta: da ragazzo prodigio a talento smarrito

Non è raro imbattersi nelle vicende di musicisti poliedrici e virtuosi che irrompono prepotentemente sulla scena riscuotendo consenso da più parti per poi eclissarsi...

Cento anni di Jaki Byard

«Il jazz, nel mio linguaggio, è una parola di quattro lettere: L-O-V-E. Charles Mingus è uno di quelli che mi hanno insegnato a pronunciarla»....

Sant'Elpidio Jazz
Siena Jazz