Antonio Fresa «Piano verticale»

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AUTORE

Antonio Fresa

TITOLO DEL DISCO

«Piano verticale»

ETICHETTA

The Writing Room


Nelle seconda di copertina si legge che questo disco è il primo di una trilogia. Antonio Fresa è uno che sa suonare il pianoforte e sa comporre. La sua esperienza è sì jazzistica, ma anche nel pop e, soprattutto, nelle colonne sonore. Il suo animus compositivo, qui dichiarato, è soave ma non leggero. Ogni brano ha la sua intima natura che viene fuori tra melodie lineari e argomentazioni classiche. L’utilizzo del pianoforte verticale rende ancora più suggestivo un lavoro di alto profilo, così come gli apparentamenti che, brano dopo brano, Fresa mette in campo. Inner Life, dal minimalistico crescendo, lo vede incrociare le note con Pacassoni, che al vibrafono dipinge le sculture sonore create dal pianista campano, sottolineate dall’andamento degli archi che realizzano variazioni tonali. Fa tutto da solo in Tra sette anni, e qui la natura di couturier di paesaggi sonori viene fuori tra l’altalenarsi delle note nei registri alti, pennellate e dispensate con arguzia, e la sinistra a dare corposità. Flauto e contralto di Valder rendono ancor più ottocentesco il senso narrativo di Cinque, già colonna sonora del documentario di Stefano Incerti. Ed è un altro soundtrack a caratterizzare il lirico prosieguo del disco: Mio padre è nel solco della poetica che ammanta la vena compositiva di Fresa; note staccate, pesate e seducenti che si imbattono nell’etereo soprano magistralmente intonato da Casarano. El campo fa da compagno musicale al film omonimo firmato da Hernan Belon e si muove su di un pedale con variazioni dei toni e delle misure ricche di intensità. Viene fuori anche la melodia mediterranea nelle cerchiate note di Ispirazione, con il contrappunto soffiato e meditato di Aquino. Anche Hanani ha una struggente cantabilità, che Fresa – tra silenzi e sospensioni – cementa nel suo colto fraseggio. Perdita fa da collante sonoro alla short series L’antico presente di Lucio Fiorentini e vibra di profonda intensità, come tutto questo lavoro che non ha pieghe amare.
Alceste Ayroldi


DISTRIBUTORE

antoniofresa.net

FORMAZIONE

Formazione complessiva: Luca Aquino (tr.), Ninon Valder (alto, fl., bandoneon), Raffaele Casarano (sop.), Peppe Plaitano (cl.), Antonio Fresa (p., p. el.), Marco Pacassoni (vib.), Armand Priftuli (viol.), Stefano Jorio (cello), Pino Navelli (viola)

DATA REGISTRAZIONE

Lugano, 27 e 28-4-15.