ANDRÉ JAUME E JOE MCPHEE

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Si intitola Il risveglio dal letargo ed è un autentico scoop quello che Musica Jazz di novembre offre ai propri lettori. Alberto Bazzurro è riuscito a contattare (e risvegliare) André Jaume, «uno dei più rappresentativi sassofonisti europei degli ultimi decenni», tornato a un’attiva produzione discografica dopo quattro anni di silenzio.

Tre dischi recenti – analizzati nel corso dell’intervista – incrementano una lunga discografia al fianco di Barre Phillips, Buddy Collette, Charlie Mariano, Daniel Humair, Barry Altschul, John Medeski, in parte documentata dalla Celp, l’etichetta che Jaume fondò a metà anni Ottanta con Robert Bonaccorsi.

Su Celp, Jaume ha pubblicato «album importantissimi», tre con quel Jimmy Giuffre che divenne suo maestro e mentore e gli fece riprendere a suonare il clarinetto. «A mio parere», racconta Jaume, «in lui si sintetizzava buona parte della storia del jazz, da Tommy Dorsey a Ornette Coleman».

Nel video che segue si ascoltano due brani di «Impressions Of Jimmy Giuffre» pubblicato da Celp nel 1992. Jaume, qui al clarinetto basso, si unisce a due collaboratori di lunga data come Joe McPhee (sax tenore) e il chitarrista Raymond Boni. Le migliori testimonianze di questo terzetto, che tanto ha registrato in trio o quartetto, si trovano su Hat Hut e su Celp. Purtroppo i dischi pubblicati da quest’ultima etichetta sono quasi introvabili.

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P.S.: per restare in tema McPhee, nel numero di Musica Jazz in edicola potete leggere la recensione di «Sonic Elements (For Pocket Trumpet And Alto Saxophone)» (Clean Feed, 2013); «Un disco importante per la discografia del magnifico veterano della musica improvvisata, ove rifulge come una gemma» (Sandro Cerini).

L Civelli