Adam O’Farrill «Stranger Days»

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AUTORE

Adam O’Farrill

TITOLO DEL DISCO
«Stranger Days»
ETICHETTA

Sunnyside Records

 


Il giovanissimo trombettista (classe 1994) si era già messo in bella evidenza partecipando alla registrazione dell’eccellente «Bird Calls» (2015), di Rudresh Mahanthappa, indubbiamente la vetrina che gli ha consentito di rifulgere come rising star. Non andava neppure dimenticato, tuttavia, il lavoro svolto nella Afro Latin Jazz Orchestra, in particolare nell’acclamato «Cuba: The Conversation Continues» (sempre del 2015), e ancor prima – quasi ancora da adolescente – nella O’Farrill Brothers Band, sempre accanto al fratello Zachary. Se con un simile corredo era facile pronosticare i più alti esiti futuri (e se non è certo cosa da poco inserirsi su una linea parentale retta che procede dall’avo Chico al padre Arturo e, per soprammercato, con una madre pianista classica, Alison Deane), non era però affatto scontato che essi si producessero in così breve tempo e con la forma e i contenuti altissimi di «Stranger Days», pubblicato nella primavera del 2016. Ciò che maggiormente colpisce nell’album non sono soltanto la maturità e la brillantezza tecnica del leader, che si erano già rivelate, ma, da un lato, la capacità del quartetto di pensarsi come gruppo, realizzando nei dieci brani un evidente continuum narrativo, coerente e sempre fluido, ove nulla è fuori posto e, soprattutto, nulla è di troppo; dall’altro, è impressionante l’affermazione di assoluta indipendenza musicale che proviene dagli Stranger Days, abili e attenti a sviluppare il proprio discorso in maniera assolutamente personale, del tutto refrattaria a facili mode o influenze tali da renderlo derivativo (soprattutto quelle che più banalmente ci si attenderebbe di trovare). In ciò giova certamente l’abilità strumentale, presente in pari grado nei quattro, ma ancor più un fattore di consapevolezza, che non è facile descrivere, ma che può facilmente esser colto ascoltando. Entro una cornice che è essenzialmente post-bop (se si amano le etichette), si trova raccolta una tela vivida, stratificata nei colori, rispettosa della tradizione eppure pronta a trascenderla. Per le ragioni suddette, può essere arbitrario estrapolare dei brani dal contesto pulsante generato dai quattro, eppure ci sembra che Survival Insticts, Forget Everything You’ve Learned At School, The Cows And Their Farmer Walt e Lower Brooklyn Botanical Union siano meritevoli di una menzione specifica.
Eccellente, e caldamente raccomandato.

Cerini

 


DISTRIBUTORE

IRD

FORMAZIONE

Adam O’Farrill (tr.), Chad Lefkowitz-Brown (ten.), Walter Stinson (cb.), Zachary «Zack» O’Farrill (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Loc. scon., 2015.


 

 

 

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