20 anni Curva Minore, Palermo

552
Sebastian Gramss con il suo Basmasse Sizilien a Curva Minore, Palermo - foto Vincenzo Fugaldi
Sebastian Gramss con il suo Basmasse Sizilien a Curva Minore, Palermo - foto Vincenzo Fugaldi

Cantieri Culturali della Zisa, Curva Minore, Palermo, 28 aprile-7 maggio 2017

Curva Minore, l’attivissima associazione palermitana capitanata da Lelio Giannetto che ha il grande merito di tenere alto il vessillo della musica contemporanea in Sicilia, incrociando le più svariate attitudini compositive e improvvisative con altre forme artistiche, è giunta al traguardo ventennale. Ha festeggiato la ricorrenza proponendo, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, una nutritissima serie di eventi artistici, non solo musicali, ma anche esposizioni di manifesti, brochure e fotografie che ne raccontavano la storia, un’installazione, delle letture sceniche.

La musica ha avuto come sempre lo spazio maggiore, ospitando grandi nomi del jazz più avanzato e della musica improvvisata. Ha inaugurato la rassegna il violoncellista Ernst Reijseger, che ha intrecciato il suo archetto con la Sicilian Improvisers Orchestra, Gianni Gebbia e Alessandro Librio. Con i dieci della SIO ha esordito con un lungo magmatico brano collettivo di ieratica intensità, per poi dare spazio alle singole voci e a momenti di elegante e intensa scrittura di incantevole fruibilità. Nel concerto con Gebbia, preceduto da due soli di entrambi, Reijseger ha mostrato la vena lirica delle sue composizioni e le ben note doti tecniche, esplorando la gamma di suoni che il suo strumento può emettere, e il sassofonista palermitano si è prodigato in un esaltante continuum sonoro dal taglio prevalentemente minimalista. Insieme hanno poi creato un team teso e dinamico, eclettico ed entusiasmante. Altrettanto bene va detto del duo tenutosi tra Reijseger e il violinista e performer Alessandro Librio, che è stato preceduto da uno spazio in solo durante il quale il violoncellista ha ospitato la splendida voce della moglie Djoeke Klijzing, e da un sipario a sé anche per Librio.

Il compositore palermitano Giovanni Damiani ha affidato due sue opere al flauto di Eva Geraci, per poi eseguire la propria composizione per solo pianoforte Cori d’ogni distanza/Attrazione. Al pianoforte preparato era dedicata la serata successiva, in cui il ravennate Matteo Ramon Arevalos ha spaziato sapientemente da Satie, a Cowell, Cage, Feldman, Bussotti e altri.

Poggiava sul terreno dell’improvvisazione jazzistica la collaborazione fra il pianista Luciano Troja, il chitarrista Giancarlo Mazzù e i sassofonisti newyorchesi Blaise Siwula e Rocco John Iacovone, in una sorta di dialogo collettivo dalle atmosfere a tratti vagamente tristaniane.

L’incontro fra la svizzera Werkstatt fur Improvisierte Music Bern e la Sicilian Improvisers Orchestra ha dato luogo per due serate a formazioni diverse all’insegna di una radicalità senza compromessi. Radicalità che ha caratterizzato in parte anche la successiva Lunga Notte dell’Improvvisazione, che ha visto gli stessi ensemble insieme ad altri performer in una commistione fra diverse arti: musica, video, danza, pittura, letteratura, teatro, con la partecipazione, fra gli altri, di Francesco Cusa, e con il coinvolgimento giocoso del pubblico.

Delle due serate dedicate principalmente alla letteratura, la prima è stata una lettura scenica di alcuni brani tratti dal romanzo L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, affidata alla voce dell’attrice Paola Pace, con inserti musicali a cura di Lelio Giannetto e Marcello Savona, e la seconda alla narrazione sufi di Yousif Latif Jaralla, accompagnata dall’oud di Said Benmsafer.

Il quartetto Jeweil4, composto dal batterista siciliano Carmelo Graceffa e dal violoncello di Johannes Fink, dal sax tenore e flauto di Gabriel Coburger e dal trombone di Gerhard Gschloessl è una formazione di recente costituzione che propone un jazz avanzato di qualità, che si basa sul valore delle composizioni, sulla musicalissima fantasia del batterista e sui suggestivi incroci tra lo strumento a corda e i fiati, tutti visibilmente entusiasti. Un gruppo che si spera possa cogliere presto l’attenzione di una etichetta discografica.

L’attitudine esplorativa di Curva Minore ha trovato un nuovo picco nell’esibizione dell’ensemble cameristico italo-francese Dedalus, che ha indagato l’area del minimalismo più radicale, eseguendo composizioni di Sébastien Roux ispirate a disegni di Sol LeWitt.

Sebastian Gramss con il suo Basmasse Sizilien a Curva Minore, Palermo -  foto Vincenzo Fugaldi
Sebastian Gramss con il suo Basmasse Sizilien a Curva Minore, Palermo – foto Vincenzo Fugaldi

Il gran finale era affidato al ritorno di Sebastian Gramss con il suo Basmasse Sizilien, una celebrazione del contrabbasso che ha coinvolto, sera per sera, diciannove strumentisti che hanno offerto momenti in solo, in piccole formazioni e in grande ensemble. I concerti sono stati preceduti da suggestive performance all’aperto a cura di Giannetto intitolate Il suono del tramonto / Il tramonto del suono, con la partecipazione di tutti i musicisti presenti.

Barre Phillips Curva Minore, Palermo
Barre Phillips – foto Vincenzo Fugaldi

Bassmasse è un progetto artistico che ha visto la sua piena espressione a Moers, e a Palermo era fortemente caratterizzato dalla presenza di due fuoriclasse dello strumento, Barre Phillips e Mark Dresser. In un solo memorabile, Phillips ha ricordato che il contrabbasso è un albero, che viene dalla terra, e ha esplicitato questi concetti con la sua lucidissima, materica, peculiare attitudine improvvisativa. Lo ha seguito in un assolo altrettanto memorabile Dresser, con il suo strumento speciale che gli consente sonorità inusuali, mostrando la sua concezione ardita, concettualmente vibrante. Per la prima volta, subito dopo, i due si sono incontrati, dopo una precedente esperienza effettuata a distanza via Internet, per un duo denso di sorprese, ardente e creativo come c’era da attendersi. E Phillips, Dresser e Gramss si sono cimentati anche con un emozionante trio di esaltante dinamicità. Le esperienze si sono ripetute nelle sere successive, sempre all’insegna di una inesauribile creatività, declinando tutti i possibili idiomi del contrabbasso, ponendo la scena palermitana in una dimensione internazionale ai primi posti per la musica di improvvisazione. L’assolo di Gramss nell’ultima serata del festival ha esemplificato la potenza e drammaticità del suo suono, aprendo la strada all’intera Bassmasse, fra scrittura e improvvisazione, dispiegando le grandi potenzialità di questo storico progetto musicale.

Vincenzo Fugaldi

Mark Dresser a Curva Minore, Palermo - foto Vincenzo Fugaldi
Mark Dresser a Curva Minore, Palermo – foto Vincenzo Fugaldi
Sebastian Gramss a Curva Minore, Palermo - foto Vincenzo Fugaldi
Sebastian Gramss a Curva Minore, Palermo – foto Vincenzo Fugaldi