Vijay Iyer «Tragicomic»

1750

AUTORE

Vijay Iyer

TITOLO DEL DISCO

«Tragicomic»

ETICHETTA

Sunnyside

 


 

Realizzato dopo due anni di interruzione dell’attività discografica con Mahanthappa (e di incisioni solo con Fieldwork e Mike Ladd), l’ultimo disco del quartetto, più che aggiungere nuovi elementi di linguaggio, ripresenta la poetica di Vijay Iyer in una chiave più radicalmente non affermativa. Si viaggia tra stati d’animo «alla meno», emozioni realisticamente incompiute, inclassificabili, e lungo un itinerario dalla regia sfuggente: tranne per la breve ouverture out of tempo e spiritualista alla Coltrane (The Weight of Things). Irrilevante che quattro pezzi (Aftermath, Without Lions, Machine Days e Threnody) costituiscano i movimenti di una suite composta da Iyer per un gruppo da camera (Tragicomic Suite) – infatti, non sono neppure disposti in sequenza – e forse indicativo che cinque pezzi su dodici siano pianistici (uno in solo). Nessuno spicca quanto le grandi pagine dei tre album precedenti ma la sensazione è che tutti penetrino di più.

Iyer radicalizza il motivo della non-enfasi melodica contrapposta all’azione condizionante del messaggio ritmico, al punto che anche Mahanthappa si fa apprezzare per l’eccelsa qualità data a un’azione complementare. Fa in modo che non conti tanto il segno pur sempre ricco e marcato delle sue frasi quanto l’effetto ipnotico del loro distribuirsi lungo la musica; e il suo lavoro in questo senso è raffinatissimo: vedi l’ossessivo Aftermath, costruito su una dittatoriale progressione di quattro accordi. Ma a incarnare al meglio lo spirito complesso e un po’ enigmatico di questo disco sono forse i pezzi in trio, a partire dalla riesumazione dell’oscuro Comin’ Up di Bud Powell, che Iyer trasforma in una meditazione vagamente funky; un piccolo capolavoro. Così funzionano gli altri tre (Age of Everything, Window Text e Becoming): tre declinazioni diverse di quel «pianismo del dubbio» che Iyer ha ereditato da Andrew Hill e che qui, più che mai, si contrappone alla costanza ritmica/poliritmica, multiforme variazione sul battito cardiaco.

Un po’ decontestualizzata la versione in solo e piuttosto osservante dello standard I’m All Smiles: la timida premessa di un discorso che Iyer approfondirà di lì a pochissimo.

Vitolo


 

DISTRIBUTORE

FORMAZIONE

Vijay Iyer (p.), Rudresh Mahanthappa (alto), Stephan Crump (cb.), Marcus Gilmore (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

2007.

Recensione
Voto globale
vijay-iyer-tragicomicAUTORE Vijay Iyer TITOLO DEL DISCO «Tragicomic» ETICHETTA Sunnyside     Realizzato dopo due anni di interruzione dell’attività discografica con Mahanthappa (e di incisioni solo con Fieldwork e Mike Ladd), l’ultimo disco del quartetto, più che aggiungere nuovi elementi di linguaggio, ripresenta la poetica di Vijay Iyer in una chiave più radicalmente...