AUTORE
Maxime Bender
TITOLO DEL DISCO
«Universal Sky»
ETICHETTA
CamJazz
Buone notizie dalla scena jazz lussemburghese. Dopo il Reis-Demuth-Wiltgen Trio (di cui è da poco uscito l’ottimo «Once In A Blue Moon») c’è un altro loro connazionale da seguire con attenzione. Si tratta di Bender, che ora sbarca sul mercato con il suo sesto lavoro da leader. La strumentazione del gruppo che accompagna il sassofonista – Hammond B3, chitarra elettrica e batteria – potrebbe far pensare a un classico disco groove, leggero, grintoso e ballabile sul tipo di quelli di Jimmy Smith o di Stanley Turrentine. Non è così. Nelle note di copertina Brian Morton fa giustamente osservare che, col suo eloquio cangiante e mai prevedibile, Bender guarda a Wayne Shorter e alla sua concezione dello spazio sonoro. A chi scrive è tornato anche in mente un altro collega di strumento, David Binney, con il quale– guarda caso – il Nostro ha collaborato. Colpiscono per la costruzione e per il senso architettonico i dieci brani del cd, tutti scritti dal leader a eccezione di Holocene, opera di Klein. Niente assoli torrenziali, piuttosto dialoghi pacati e giochi di specchi tra i vari membri del quartetto, dove Maxime è un primus inter pares. Merito sia dell’organo di Jung sia della sei corde di Codja, a volte usata à la Frisell e sempre funzionale alla struttura del pezzo. Tra moderne ballads e momenti ritmicamente più sostenuti dove l’improvvisazione riveste un ruolo fondamentale, ecco uno dei dischi più intelligenti dell’anno.
Franchi
DISTRIBUTORE
Goodfellas
FORMAZIONE
Maxime Bender (sop., ten.), Manu Codja (chit.), Jean-Yves Jung (org.), Jérôme Klein (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
Colonia, aprile 2017.