AUTORE
David Gilmore
TITOLO DEL DISCO
«Transitions»
ETICHETTA
Criss Cross
David Gilmore è il fratello del batterista Marque Gilmore e non del quasi omonimo (e più famoso) Marcus Gilmore, come a volte capita di leggere. È giusto dirlo non solo per dovere di precisione ma anche perché la differenza stilistica tra i due è importante. Il primo è coinvolto in sonorità in cui il rock ha un ruolo di primo piano (fu membro negli anni ’90 della Black Rock Coalition), il secondo è il nipote di Roy Haynes e ricalca le orme del nonno in un contesto più moderno, interagendo con i nomi illustri di questo inizio millennio.
David, chitarrista, dal canto suo fa da lungo tempo quel che può, districandosi tra innumerevoli collaborazioni che vanno da musicisti che hanno fatto parte del collettivo M-Base (il fondatore Steve Coleman tra tutti) a cantanti come Elton John e gruppi world come le Zap Mama. Si tratta di uno strumentista estremamente versatile, che in questo disco dà sfogo alle sue pulsioni mettendo d’accordo l’amore per il jazz più tradizionale (Bluesette), un fraseggio che ammicca ad un certo tipo di fusion, e una visionarietà (il recupero di Farallone di Bobby Hutcherson, con l’intervento di Bill Ware al vibrafono) testimoniata dalla presenza di esponenti di primo piano del jazz attuale come Mark Shim ed E.J. Strickland.
Gaeta
[da Musica Jazz di settembre 2017]
DISTRIBUTORE
IRD
FORMAZIONE
Mark Shim (ten.), Victor Gould (p.), Bill Ware (vib.), David Gilmore (chit.), Grégoire Maret (arm.), Carlo DeRosa (cb.), E.J. Strickland (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
New York, settembre 2016.