Bud Powell, esponente tra i maggiori in assoluto del primo bebop, fu il vero caposcuola del moderno pianismo jazz: in più la sua vicenda umana si alternò dolorosamente fra parentesi di buio e bagliori di ritrovata creatività, fino alla scomparsa nel 1966, a soli 42 anni. Bud Powell visse in un’epoca musicale e in una cerchia artistica – il bebop, per intenderci – che imponeva ai suoi accoliti di pensare velocemente, al limite delle capacità umane. L’assolo bop contempla per sua natura la massima scelta di soluzioni (coraggiose, acrobatiche e imprevedibili) nel minor tempo possibile. Questo indirizzo estetico fu immensamente gravoso per chi si incaricò di metterlo al mondo. Gran parte dei primi boppers non resse psicologicamente all’impegno, fu quella una generazione che si bruciò: il bebop nacque ma i suoi padri, come dicemmo qualche anno fa a proposito di Charlie Parker, morirono quasi tutti di parto e in vario […]
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