AUTORE
Louis Sclavis – Benjamin Moussay
TITOLO DEL DISCO
«Unfolding»
ETICHETTA
ECM
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Ha un andamento inequivocabilmente cameristico, con un retrogusto malinconico, a tratti quasi doloroso, questo nuovo lavoro del clarinettista lionese (che torna alla corte di Manfred Eicher dopo cinque anni), lavoro peraltro eloquentemente condiviso con quello che è il suo pianista di fiducia ormai da tempo, nello specifico addirittura autore di sei dei nove brani totali. La durata degli stessi, globalmente, è abbastanza coesa, anche se forse è soprattutto il tono, alquanto monolitico (peraltro non senza qualche significativa eccezione, più aperta, vigorosa, com’è il caso per esempio di Siete lagunas o Somebody Leaves), a suggerire questa impressione, disegnando una mappa di estremo rigore e consequenzialità, nelle varie tappe della quale Sclavis tende a privilegiare il clarinetto basso rispetto a quello – diciamo così – canonico. Il suo eloquio è ovunque molto controllato, e la pagina scritta – o comunque un impianto predefinito – sembra prevalere su ogni sviluppo più o meno etichettabile come aleatorio. Moussay, da parte sua, sfoggia un invidiabile aplomb, ideale pendant al lavoro del clarinettista. Ne vien fuori un album, come detto, di estrema compattezza espressivo-atmosferica, senza i guizzi repentini che animavano la musica di Sclavis negli anni della sua affermazione sulla scena internazionale, in ciò seguendo del resto un percorso che sta nel progredire stesso degli anni (il Nostro ne ha compiuti settantuno a febbraio), quindi nella logica di quelle che possiamo chiamare le «età creative» di ogni artista. Perché la coerenza è un pregio indiscutibile, la rigidezza su posizioni magari sclerotizzate, o riproposte per mera comodità, decisamente meno. In questo a Louis Sclavis non si può certo rimproverare alcunché.
Alberto Bazzurro
DISTRIBUTORE
Ducale
FORMAZIONE
Louis Sclavis (cl., cl. b.), Benjamin Moussay (p.).
DATA REGISTRAZIONE
Pernes-les-Fontaines, marzo 2024.