PJEV/KIT DOWNES/ HAYDEN CHISHOLM «Medna Roso»

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AUTORE

PJEV / Kit Downs / Hayden Chisholm

TITOLO DEL DISCO

«Medna Roso»

ETICHETTA

Red Hook


Downes non è certo uno degli ultimi arrivati tra quanti stanno contribuendo in questi anni a un sorprendente rinascimento musicale dell’organo a canne. Girovagando tra chiesette e cattedrali del Regno Unito, da solo o in compagnia del tenorista Tom Challenger, il musicista britannico vanta ormai esperienza da vendere quanto a pedali e mantici. Rispetto alle precedenti esperienze, questo concerto registrato alla St. Agnes Church, tenutosi nell’ambito del Cologne Jazz Week Festival eleva all’ennesima potenza il senso di straniamento e la potente fascinazione che uno strumento di tal fatta, austero e imponente, dotato di una così ampia gamma, suscita al giorno d’oggi, impiegato al di fuori della sua storica destinazione, la musica sacra e le analoghe opere profane moderne. Tutto diventa ancora più spiazzante se poi entrano in scena anche delle voci femminili a cappella, il quintetto croato PJEV, oltre a un contralto, che rinnova, variando, l’incrocio tra organo da chiesa e sassofono già collaudato da Downes. Il risultato è sicuramente convincente, sin da subito con la maestosità sonora del grande organo della chiesa neogotica tedesca che accende la magia dell’evento in Introduction, preludendo all’ingresso del coro e del sassofono. Nel corso dell’intero concerto si alternano canzoni tradizionali di Serbia, Croazia e Bosnia-Erzegovina cantate nelle loro lingue originali, rispecchiando gli stili delle singole culture, con intermezzi strumentali del duo Downes-Chisholm. Le cinque voci dell’ensemble PJEV sfoggiano notevole abilità nel pronunciare anche linee melodiche aguzze, scosse talora da passaggi dis[1]sonanti e immerse in atmosfere talvolta spettrali. Interpretazioni intrise di malinconia, dramma e sogno caratterizzano la serie del[1]le canzoni e segnano parimenti i sei Interlude, che non mancano di passaggi meditativi, dando luogo a un insieme assai coeso, che potremmo intendere come una moderna cantata balcanica di ispirazione folklorica contami[1]nata da suoni contemporanei, talora astratti, e da altri che hanno le loro radici nelle composizioni sacre. Tra le canzoni impressiona più delle altre il brano della Bosnia-Erzegovina, Od kad seke nismo zapjevale, figlio di epoche oscure e malefici innominabili (forse le sorelle di cui fa cenno il testo, sono streghe macbethiane), mentre Interlude III è l’episodio strumentale più riuscito, con la voce dell’organo tumultuosa come mai nel resto del concerto. Resta da sottolineare il prezioso apporto di Chisholm, cui si devono mirabili passaggi onirici in alcuni degli Interlude, nel primo soprattutto, oppure pacate meditazioni come nel sesto, dove si dipana quasi una scia di musica cosmica. Eccellente registrazione e essai curata l’edizione, che riporta tutti i testi originali con traduzione inglese a fronte, per il terzo titolo della giovane e raffinata etichetta fondata dall’ex ECM Sun Chung.
Fucile

pubblicata sul numero di agosto 2023 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

redhookrecords. bandcamp.com

FORMAZIONE

Hayden Chisholm (alto, synth, voc., shruti box), Kit Downes (org.); PJEV: Jovana Lukic (dir., voc.), Zvezdana Ostojic, Gloria Lindeman, Lana Hosni, Julijana Lesic (voc.).

DATA REGISTRAZIONE

Colonia, 1-9-21.

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