Nuoro Jazz perde questa edizione i Seminari, ma non rinuncia alla rassegna. Causa il Covid 19, questo anno il capoluogo barbaricino, come da tradizione per il mese di agosto, non sarà popolato dagli allievi di musica provenienti da tutta Italia, e non solo. Una sofferta ma necessaria decisione quella presa dall’Ente Musicale di Nuoro che promuove l’iniziativa didattica avviata più di trenta anni fa dalla compianta Antonietta Chironi assieme al trombettista Paolo Fresu. “Le attuali limitazioni e regolamentazioni non permetterebbero di tenere le attività didattiche con le usuali caratteristiche e sarebbe comunque complesso riuscire ad avere in Sardegna, con le attuali difficoltà di collegamento, i 120-130 allievi degli ultimi anni” così ha spiegato il presidente dell’Ente Angelo Palmas. “Perciò abbiamo pensato di invitare al festival _ ha aggiunto _ tutti i docenti con i loro progetti per dare comunque un senso di continuità a Nuoro Jazz”.
E il cast pronto a scendere in campo dal 18 al 27 agosto è di quelli belli e robusti, popolato da vecchi e nuovi maestri. Iniziando da Paolo Fresu, che è stato il direttore dei Seminari per ben venticinque anni, prima di passare il testimone al pianista Roberto Cipelli che, dopo sei anni lo ha passato in questa edizione al contrabbassista Salvatore Maltana. Con loro: da Tino Tracanna a Ettore Fioravanti, da Bebo Ferra a Emanuele Cisi, da Dado Moroni a Marcella Carboni e tanti altri ancora. Ad inaugurare gli appuntamenti musicali in programma (alle ore 20,45) nei giardini della sezione sarda della Biblioteca Satta, il prossimo 18 agosto sarà proprio il fondatore Paolo Fresu alla guida di una delle formazioni più longeve del panorama nazionale, il Quintetto fondato dal trombettista trentasei anni fa co il pianista Roberto Cipelli, il sassofonista Tino Tracanna, il contrabbassista Attilio Zanchi e il batterista Ettore Fioravanti.
Appuntamento successivo, il 19, con una musicista, Marcella Carboni, che frequentò proprio i Seminari prima di diventare apprezzata professionista e leader. In questa occasione l’arpista jazz assieme a Paolino dalla Porta, contrabbasso e Stefano Bagnoli, batteria, presenterà il suo nuovo album, pubblicato per l’etichetta dell’armonicista Max De Aloe (anch’egli docente dei Seminari si esibirà a Nuoro jazz il 21 assieme al pianista Salvatore Spano e il contrabbassista Salvatore Maltana), Barnum for Art: “This is not a harp”. Il disco, l’ottavo della carriera della Carboni, esce a sei anni da “Still Chime” inciso per la Abeat records. Un altro jazzista sardo di razza, il chitarrista Bebo Ferra sarà di scena il 20 in duo con il trombettista Fulvio Sigurtà. Due eccellenze come il sassofonista Emanuele Cisi e il pianista Dado Moroni si presenteranno in duo il 22 agosto.
Un giovane quartetto, guidato dal contrabbassista cremonese Loris Leo Lari esordirà domenica 23 con il progetto “La luce di Algeri” costituito da brani originali in cui risuonano “melodie, sonorità e ritmi etnici ascoltati e sperimentati dal contrabbassista in viaggi ed esperienze” come Cairo Jazz Station, nata nell’ambito della rete Medinea (Mediterranean Incubator of Emerging Artists): al pianoforte e alle tastiere c’è Francesco Orio. Stefano Bruni alla chitarra eletterica e Davi de Bussoleni alla batteria. E’ invece ispirato alla lezione e alla musica del grande Thelonious Monk il set presentato, il 24 agosto dal compositore Enrico Merlin in compagnia di Matteo Pastorini, clarinetto, Edoardo Meledina, basso, Vito Cauli, batteria e Bachisio Pischedda percussioni. Il 25 agosto è invece la volta della formazione Roundella con la cantante Francesca Corrias, Mauro Laconi alla chitarra, Filippo Mundula al contrabbasso, Gianrico Manca alla batteria. Con loro anche il pianista Luca Mannutza.
Butterfly Cluster e H-owl Project sono le due giovani formazioni incaricate di tenere il palcoscenico la sera del 26. Il primo è formato da dagli allievi vincitori della borsa di studio della passata edizione. Sono: Francesco Panconesi, sassofono, Paolo Petrecca, tromba, Alessandro k.Soro, voce, Gianluca Palazzo, chitarra, Kim Baiunco, contrabbasso e Fabrizio Fiore alla batteria. H-owl Project della cantante Rossella Palagano si avvale del pianista Nicolò Petrafesa, Vito Faretina, basso e Graziano Pennetta alla batteria. Questa formazione di origine lucana lo scorso anno si è aggiudicata la seconda edizione di Onyx Jazz Contest, rappresentando poi Matera, Capitale europea della cultura lo scorso anno alla Jazz Marathon di Novi Sad in Serbia.
A chiudere Nuoro Jazz sarà la cantante Claudia Aru con il suo progetto “Tra Sardegna e Africa: diario di una pandemia” in cui si racconta l’avventura vissuta a Niger dove la cantante era coinvolta in una iniziativa di sostegno ai profughi salvati in Libia dall‘UNHCR. Sarebbe dovuto durare due settimane ma a causa della pandemia si è trasformato in un soggiorno forzato di quattro settimane. Con Claudia Aru sul palco il violinista Simone Soro, Fabrizio Lai, chitarra e ukulele, Matteo Muntoni, al basso e Stefano Vacca alla batteria. L’immagine di Nuoro jazz è di Flavio Manzoni. Per informazioni la segreteria dell’Ente Musicale di Nuoro risponde allo 078436156 e all’indirizzo nuorojazz@entemusicalenuoro.it