Eric Schaefer «Kyoto, mon amour»

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AUTORE

Eric Schaefer

TITOLO DEL DISCO

«Kyoto, mon amour»

ETICHETTA

ACT


Due tedeschi e due giapponesi. Un dialogo aperto tra Occidente e Oriente. Un esperimento di incontro tra mondi così lontani eppure così vicini, alla ricerca del comune terreno in musica. E questo grazie all’improvvisazione. Ha un senso il progetto di Schaefer, tra i nomi emergenti della scena tedesca, noto soprattutto per la militanza nel trio di Michael Wollny. Una decina di dischi da leader alle spalle, eclettico quanto a gusti e pratiche (dal rock-jazz al mainstream e all’elettronica), il drummer è stato folgorato dalla cultura giapponese dopo aver studiato a Kyoto. E all’antica capitale del Sol Levante dedica il nuovo cd in quartetto, dove la sua batteria e il contrabbasso di John Eckhardt si confrontano a tutto campo con il virtuoso di koto Naoko Kikuchi e il clarinettista Kazutoki Umezu. Ne viene fuori un album estatico, dove folclore nipponico e tradizione occidentale viaggiano di pari passo. Gran parte dei brani sono scritti da Schaefer: non mancano momenti di musica da camera, passaggi zen e meditativi (la ballad Tohoku) e riprese di colonne sonore cinematografiche (Hiroshima mon amour di Fusco e Deleure per il film di Resnais). Emblematico il brano che chiude il disco: è la Pavane de la Belle au bois dormant, tratta da Ma Mère l’Oye di Ravel, un’opera del maestro dell’impressionismo francese influenzata dalla cosiddetta moda del «giapponismo».

Franchi

[da Musica Jazz, marzo 2018]


DISTRIBUTORE

Egea

FORMAZIONE

Kazutoki Umezu (cl., cl.b.), Naoko Kikuchi (koto), John Eckhardt (cb.), Eric Schaefer (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Berlino, 30-11 e 1-12-16.

Recensione
Voto globale
kyoto-mon-amour-eric-schaeferAUTORE Eric Schaefer TITOLO DEL DISCO «Kyoto, mon amour» ETICHETTA ACT Due tedeschi e due giapponesi. Un dialogo aperto tra Occidente e Oriente. Un esperimento di incontro tra mondi così lontani eppure così vicini, alla ricerca del comune terreno in musica. E questo grazie all’improvvisazione. Ha un senso il progetto...