La serata del 7 luglio era inedita su cd, mentre le altre erano già in «Nippon Soul» e «The Japanese Concerts». Adderley si avvale della stessa formazione del tour europeo del marzo precedente (documentato nell’ottimo dvd della Jazz Icons Live In ’63), artefice di un esperanto sinuoso e colmo di groove poggiato sull’atavica formula call and response, ovvero lo schema A-B etimologicamente africano che nel secolo scorso ha ispirato gran parte delle musiche occidentali, dal gospel in su. Ma non è esauriente etichettare funk o soul la pulsante miscela di Adderley e soci, vitaminizzata dall’affilato fraseggio bop del leader, dai primi pruriti elettrici di Zawinul, dagli sfizi extrajazz di Lateef.